domenica 22 dicembre 2013

DOVE STA' IL NUOVO NELLE PROPOSTE DI RENZI ?



Il peggior lascito del ventennio berlusconiano si chiama Matteo Renzi.

Penso che il segretario del PD rappresenti l'ennesima riverniciatura delle politiche liberiste che ci han portato a questa crisi e che ora la stanno aggravando. Lo dimostrano i primi suoi atti di governo.
Il suo staff sta preparando un altro attacco all'articolo 18, quello che nell'Italia garantista solo verso i potenti suscita scandalo perché stabilisce che chi è licenziato ingiustamente, se il giudice gli dà ragione, deve tornare al suo posto di lavoro.

CONFINDUSTRIA, CRISI PEGGIO DI UNA GUERRA:

Guerra dichiarata da Squinzi &c. al popolo italiano



Per Confindustria “Paese ha subito un grave arretramento ed è diventato più fragile, anche sul fronte sociale”. Danni “commisurabili solo con quelli di una guerra”. Una situazione che “mette a rischio la tenuta sociale”.

«Il presidente di Confindustria Squinzi ha ragione a dire che la crisi ha gli effetti di una guerra. La cosa che Squinzi non dice è che la guerra è stata dichiarata e viene combattuta quotidianamente proprio da Squinzi & C. – dai padroni e dai governi – contro i lavoratori e il popolo italiano. Ne è un esempio proprio il fatto che Squinzi sia d’accordo con Renzi su abolire l’articolo 18 per i neoassunti.

sabato 21 dicembre 2013

IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE FA FUORI LA TOBIN TAX


Il Governo delle larghe intese fa fuori la Tobin tax: 

la speculazione e le banche ringraziano

Qualche giorno fa, Marco Panara scriveva su la Repubblica che dal primo marzo scorso, quando è entrata in vigore, al 31 dicembre del 2013, la Tobin-tax avrebbe dovuto portare nelle casse dello Stato un miliardo e 88 milioni di euro, mentre ne arriveranno, forse, 200. Panara derivava questa previsione dall’ultimo dato disponibile, quello dell’ottobre scorso, quando nelle casse del Tesoro di milioni ne erano entrati solo 159, circa 20 al mese per ciascuno degli otto mesi di vita dell’ imposta.

mercoledì 18 dicembre 2013

STUDENTI PROTESTANO CONTRO I TAGLI ALLA SCUOLA PUBBLICA – LA POLIZIA CARICA



  Il corteo degli studenti è piccolo (lo sciopero dei mezzi ha tenuto chiuso tante scuole) ma determinato. No ai tagli alla scuola pubblica di Maroni, abolizione dei buoni scuola ai privati, nuovi investimenti per scuola e insegnati pubblici.
La protesta è dentro e fuori il Consiglio Regionale. Fuori la polizia non si “toglie il casco” come fa con i forconi, ma carica i ragazzi che determinati non si fermano. I ragazzi hanno le idee chiare, vogliono solo nuovi investimenti per le loro scuole che vanno a pezzi e non vogliono più vedere finaziamenti alle scuole private.
Quale è la differenza tra questi ragazzi e i forconi? Non bloccano le strade, non minacciano nessuno, non sono razzisti, non inneggiano al colpo di stato. Forse per questo li manganellano.