mercoledì 26 aprile 2017

l’Italia è una grande fabbrica e la classe operaia esiste ancora



Usb e Cestes: l’Italia è una grande fabbrica e la classe operaia esiste ancora
Nazionale, 25/04/2017
Il convegno organizzato da USB e Cestes domenica 23 aprile al centro congressi Cavour di Roma per presentare l’inchiesta del centro studi Cestes “La grande fabbrica: dalla catena di montaggio alla catena del valore”, ha visto una impressionante partecipazione di lavoratori e lavoratrici, a testimonianza di quanto la condizione operaia e dei settori del mondo del lavoro che determinano la catena del valore siano ancora centrali nella scena economica e sociale reale del nostro paese.
La grande partecipazione di delegati e militanti, nel bel mezzo del ponte del 25 aprile, senza permessi sindacali e a spese proprie, testimonia non solo di un profondo concetto di militanza ma anche della grande attenzione per il tema proposto. Dopo anni di attacco alla condizione operaia, di totale scomparsa di questa dalle cronache di giornali e televisioni, sembrava quasi che, in Italia e nel mondo, gli operai fossero una classe estinta; non facevano più notizia se non quando ai picchetti davanti ad un magazzino un lavoratore perdeva la vita assassinato da un sistema che non tollera chi lotta contro la schiavitù, per i diritti, per migliori condizioni di vita e di lavoro.

SE SI VA VERSO IL RIDIMENSIONAMENTO E LA LIQUIDAZIONE DI ALITALIA I LAVORATORI NON RIMARRANNO CON LE MANI IN MANO



USB: SE SI VA VERSO IL RIDIMENSIONAMENTO E LA LIQUIDAZIONE DI ALITALIA I LAVORATORI NON RIMARRANNO CON LE MANI IN MANO
Nazionale, 25/04/2017
Il CdA convoca l'assemblea dei soci per il 27 aprile e decide “di avviare le procedure previste dalla legge ….”.
Se questo vuol dire che si procede verso il ridimensionamento o peggio la liquidazione di Alitalia, come forse qualcuno aveva in testa sin dall'inizio della vertenza, tutti sappiano che i lavoratori non rimarranno a guardare con le mani in mano e che USB sarà con loro al 100%.
Quanto affermato dall'azienda per cui “l'operatività dei voli Alitalia” non subirà modifiche, rimane quindi soltanto un'ipotesi legata agli sviluppi della vertenza.

mercoledì 19 aprile 2017

Sabato 22 aprile parteciperemo a Pontida al “Festival dell'orgoglio antirazzista e migrante”





Partito della Rifondazione Comunista Federazione Provinciale – Milano

 Carissimi/e compagni/e,
come discusso nel nostro recente attivo Sabato 22 aprile parteciperemo a Pontida al “Festival dell'orgoglio antirazzista e migrante” promosso da numerose realtà politiche e sociali di movimento in tutta Italia.

Alla manifestazione parteciperemo insieme ad altre realtà del Partito Regionale e sarà presente il Segretario Nazionale Maurizio Acerbo.

Per recarci insieme a Pontida è stato organizzato un treno insieme ad altre realtà di movimento con concentramento alle ore 11 nel piazzale della Stazione di Lambrate
Il costo del treno è di 10 euro andata e ritorno da pagare direttamente a Lambrate il giorno della partenza.

La presenza del nostro Partito sarà caratterizzato dallo striscione “nessuno è illegale” e vi invito a portare le bandiere del partito.
Vi invito a segnalare in Federazione il numero dei partecipanti per Circolo.

Infine, per coloro che non potranno partecipare a Pontida vi segnalo il “Convegno contro la repressione delle lotte e del dissenso” che si svolgerà sempre il 22 aprile dalle ore 9.30 presso l’Auditorium di Via Valvassori Peroni, 56 Milano.

Matteo Prencipe
Segretario Provinciale PRC Milano

lunedì 10 aprile 2017

Casa, affitti sempre più alle stelle.



Casa, affitti sempre più alle stelle. Ormai la differenza con la rata del mutuo si va annullando. E non è una buona notizia

Anche nel 2017 le spese per la casa ed i costi ad essa connessi rappresentano una degli oneri e dei problemi principali degli italiani.L’Osservatorio Nazionale della Federconsumatori ha monitorato i costi relativi al mantenimento di una casa (un appartamento-tipo, di 90 mq in una zona semicentrale di una grande area metropolitana) che nel 2017 risultano pari a 1.693,01 euro al mese per un appartamento in affitto (+8,81 euro al mese rispetto al 2016); 1.098,70 euro al mese per un appartamento di proprietà (+10,90 euro al mese rispetto al 2016).

I costi complessivi, dopo la lieve diminuzione del 2016, tornano a salire. Sebbene i costi delle abitazioni siano in calo, infatti, aumentano in maniera marcata le spese relative alle utilities ed alla telefonia fissa (dovuta alla modifica del periodo di emissione delle bollette, sceso a 28 giorni per uno dei principali operatori, operazione che determinerà un aumento pari ad una mensilità).

Sanità privata, i ticket spianano il terreno.



Sanità privata, i ticket spianano il terreno. Si prepara l'addio alla sanità pubblica. La denuncia di Cittadinanzattiva

L’esame delle urine nel privato costa circa 2,17€, mentre nel pubblico arriva a 16,17€ per effetto del superticket; l’emocromo in privato costa circa 9,89€, nel pubblico 20,89€ a causa del superticket. È l’effetto prodotto dal “Super Ticket” ovvero di un surplus di 10 euro sulla ricetta introdotto come provvedimento provvisorio nel 2011 e poi diventato strumento definitivo per fare cassa.

“Da anni chiediamo di abrogare il super ticket”, denuncia Tonino Aceti, Coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato – Cittadinanzattiva. “Il combinato tra liste di attesa e caro ticket fa sì che, per una serie di prestazioni, in particolare quelle a più basso costo, il Servizio Sanitario Nazionale non sia più la prima scelta per i cittadini”, commenta Tonino Aceti.

Energia, dopo la sentenza dell'Authority del settore che ha sanzionato nove operatori ora arrivano i risarcimenti



Energia, dopo la sentenza dell'Authority del settore che ha sanzionato nove operatori ora arrivano i risarcimenti
L'Autorità per l’energia nei giorni scorsi ha sanzionato 9 operatori del settore disponendo la restituzione in bolletta degli indebiti importi previsti dalle società energetiche per il 2016. Si tratta di un giro d'affari piuttosto consistente, circa un miliardo di euro. Ad impugnare il reclamo fu il Codacons davanti al Tar della Lombardia sostenendo che gli aumenti delle tariffe erano basati sulle speculazioni dei grossisti.
“Abbiamo smascherato gli speculatori che sulla pelle dei poveri utenti avevano indotto l’Autorità dell’energia a concedere aumenti delle tariffe ingiusti – spiega il presidente Carlo Rienzi – Adesso il principio che si afferma è che gli incrementi tariffari non si possono assolutamente concedere se i prezzi dell’energia sono gonfiati da atti illeciti, un principio logico e di civiltà che avrebbe dovuto essere adottato anche senza il ricorso del Codacons al Tar”.

Contrasto alla povertà, il ddl delega è legge



Contrasto alla povertà, il ddl delega è legge ma il modello resta quello del bonus renziano, con in più una sproporzione enorme con l'entità reale dei bisogni

Il Ddl delega sul contrasto alla povertà ha superato l’esame del Senato ed è diventato legge con 138 voti a favore e 71 contrari (21 gli astenuti). “Un passo avanti per venire in contro alle difficoltà delle famiglie. Impegno sociale priorità del Governo”: così ha tweettato il Premier Paolo Gentiloni. Con l’approvazione del Ddl sarà introdotto il cosiddetto reddito di inclusione per i nuclei familiari con i requisiti previsti dalla legge, pe rla verità molto restrittivi. Una misura che tra il 2017 e il 2018 sarà finanziata con 4 miliardi di euro grazie ai quali saranno aiutati circa 400 mila nuclei familiari.
Per beneficiare della misura sarà previsto un requisito di durata minima di residenza nel territorio nazionale. È previsto un graduale incremento del beneficio e dell’estensione dei beneficiari, da individuare prioritariamente tra i nuclei familiari con figli minori o con disabilità grave, donne in stato di gravidanza, disoccupati di età superiore a 55 anni.
Attualmente il Sia (che diventerà Rei) è pari a 400 euro al mese che saranno elevati a circa 480 euro estendendo i requisiti di accesso.

Spending review: tagli choc al Welfare



Spending review: tagli choc al Welfare
Il Fondo nazionale per le Politiche sociali è stato tagliato da 313 a 99 milioni. Il Fondo per la non autosufficienza da 500 a 450 milioni. Lo ha deciso la conferenza Stato-Regioni il 23 febbraio scorso per rispondere all’imperativo dell’equilibrio di bilancio. «Dopo i tagli alla Sanità da 422 milioni – hanno denunciato i segretari confederali Cgil, Cisl e Uil Rossana Dettori, Maurizio Bernava e Silvana Roseto – questa è una mazzata».
Asili nido, aiuti alle famiglie povere, assistenza domiciliare e centri anti-violenza saranno praticamente azzerati con un maxi-taglio da 214 milioni. Non è messo meglio il fondo per il sostegno ai disabili gravissimi e anziani non autosufficienti a cui saranno prelevati 50 milioni. Una decisione che smentisce quella presa dal governo nel Dl Sud che aveva sbloccato una somma analoga per i malati di Sla sbloccati lo scorso 22 febbraio. Il taglio è stato confermato dal sottosegretario al Lavoro e Politiche sociali, Luigi Bobba in una risposta scritta all’interrogazione della deputata Pd Donata Lenzi in commissione Affari Sociali. La decisione sarebbe stata presa dalle regioni e dal ministero dell’Economia, senza consultare il ministero del lavoro.

Quelle tasse invisibili chiamate "costi di cittadinanza"



Quelle tasse invisibili chiamate "costi di cittadinanza". La ricerca di Federconsumatori

Quanto pagano le famiglie per i servizi essenziali? Assistenza sanitaria, trasporti pubblici locali, fornitura d’acqua, asili nido, raccolta rifiuti: quanto pesano queste voci sui bilanci familiari, considerate insieme alle addizionali Irpef comunali e regionali? In media richiedono una spesa di quasi 2500 euro l’anno ma molto dipende dalla città in cui si risiede: la più cara è Roma, dove l’insieme di queste voci sfonda il tetto di 3 mila euro, mentre costi più contenuti ci sono a Venezia, a Palermo e a Milano.

Federconsumatori li chiama “costi di cittadinanza”. L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha dunque realizzato il quarto rapporto sui costi di cittadinanza, analizzando le spese sostenute dalle famiglie nel 2016 per usufruire dei servizi essenziali (assistenza sanitaria, trasporti pubblici locali, raccolta rifiuti, asili nido e fornitura di acqua) con l’aggiunta delle addizionali IRPEF comunali e regionali. Il confronto è stato fatto su 14 città metropolitane e considerando una famiglia tipo di tre persone – due adulti e un bimbo che nel 10% dei casi ha meno di 4 anni – che abita in un appartamento di proprietà di 100 mq e con un reddito di 36.000 euro annui (pari ad un ISEE di circa 18.000 euro).