mercoledì 27 maggio 2015

REGIONALI E COMUNALI CONTRO RENZI E LA TROIKA



Regionali e comunali 2015: Rifondazione comunista c’è. Contro il liberismo di Renzi e della troika


Il 31 maggio 2015 si vota per il rinnovo di 7 consigli regionali (Veneto, Liguria, Marche, Toscana, Umbria, Campania, Puglia ) e di 1073 Comuni di cui 121 superiori ai 15000 abitanti e 15 capoluoghi di provincia (Rovigo, Venezia, Lecco, Mantova, Arezzo, Macerata, Chieti, Andria, Matera, Vibo Valentia, Nuoro, Sanluri, Tempio Pausania).
L’entità del numero degli elettori che andranno al voto – complessivamente oltre un terzo del corpo elettorale – e la contestualità con la della situazione politica nazionale e con gli effetti drammatici delle politiche governative sui soggetti più colpiti dalla crisi, darà sicuramente a questo appuntamento un carattere politico generale e per PRC SE il tema di fondo è quello dell’opposizione alle politiche liberiste europee e del governo Renzi: la battaglia per il lavoro contro il jobs act, per il reddito di cittadinanza, i diritti costituzionali a partire dal welfare e per la riconversione ecologica ed ecocompatibile dell’economia, centrata dunque sulla tutela del territorio.

PENSIONI: VECCHI CONTRO GIOVANI O RICCHI CONTRO POVERI?

Vecchi contro giovani o ricchi contro poveri?

Fare dell'affaire pensioni una questione di rapporti tra vecchi e giovani è in primo luogo una scelta ideologica degli economisti neo-liberali, per i quali, soprattutto nelle analisi del risparmio e dunque dei sistemi previdenziali, non esistono classi, ma solo generazioni.

La più riuscita falsa notizia circa il sistema pensionistico italiano è probabilmente quella che esso avvantaggi i vecchi, ossia i pensionati, a grave danno dei giovani: questi ultimi, con i loro contributi, pagano ai primi pensioni che, per quanto basse nella maggioranza dei casi, non sono state meritate con una adeguata contribuzione durante la vita lavorativa, e però avranno a loro volta in futuro pensioni bassissime. Farne una questione di rapporti tra vecchi e giovani (non c’è equità intergenerazionale, secondo il gergo corrente) è in primo luogo una scelta ideologica degli economisti neo-liberali, per i quali, soprattutto nelle analisi del risparmio e dunque dei sistemi previdenziali, non esistono classi, ma solo generazioni.

ELEZIONI REGIONALI DEL 2015 E COSTITUENTE DELLA SINISTRA



Elezioni regionali 2015 e costituente della sinistra

Domenica 31 maggio andranno al voto 7 regioni. Rifondazione Comunista ha lavorato in tutte le regioni per dar vita a liste di sinistra autonome ed alternativa al centrosinistra e così è avvenuto. Da Rete a sinistra in Liguria a L’Altra Puglia, a Toscana a Sinistra, in tutte le regioni vi è una lista di sinistra che si candida al governo della regione con una proposta chiaramente alternativa. Si tratta di una scelta di fondo dovuta alla consapevolezza che il Pd di Renzi sia diventato un partito confindustriale e che per uscire dalle politiche di austerità che stanno stritolando i diritti del popolo italiano, sia necessario disobbedire, sia necessario fare ad ogni livello quello che sta facendo il governo di Syriza in Grecia.

lunedì 25 maggio 2015

LA ROBIN TAX RAGGIUNGE UN MILIONE DI FIRME



Robin Hood Tax raggiunge un milione di firme. L'appello ai capi di Stato e di Governo Ue

Un milione di firme. La petizione internazionale lanciata a febbraio dello scorso anno dalla Campagna ZeroZeroCinque e dalle altre Robin Hood Tax Campaigns ha raggiunto il suo obiettivo di raccogliere un milione di firme a sostegno dell’introduzione di una Tassa sulle Transazioni Finanziarie (TTF) in Europa. L’appello rivolto ai capi di Stato e di Governo degli 11 paesi, tra cui l’Italia, coinvolti nel negoziato per l’introduzione della TTF europea è quello di favorire un modello ambizioso dell’imposta continentale e di assicurare così un significativo gettito da destinare alla riduzione delle diseguaglianze sociali e al sostegno dei ceti più deboli in Italia, e, su scala internazionale, a programmi di lotta alla povertà e di contrasto ai cambiamenti climatici.

L'ITALIA MANGIATA DALLE STRADE E DAL CEMENTO



L'Italia mangiata dalle strade e dal cemento. Lo studio

Quasi un quinto della fascia costiera italiana, una superficie di oltre 500 km quadrati equivalente all'intera costa della Sardegna, è stato cancellato dal cemento, che 'ingoia' 55 ettari di Penisola al giorno e ha spazzato via anche 34mila ettari di aree protette, insieme al 9% delle zone a pericolosità idraulica e al 5% delle rive di fiumi e laghi.
 In barba ai crescenti allarmi sul rischio idrogeologico. Il quadro emerge dall'ultimo rapporto sul consumo del suolo stilato dall'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, secondo cui solo nel 2014 l'Italia ha perso 21mila km quadrati di terreno alla cementificazione.

SE GOVERNARE VUOL DIRE RENDERE NORMALE L'ESERCIZIO DEL SOPRUSO



Se governare vuol dire rendere normale l'esercizio del sopruso. 

Soprusi, incompetenza, megalomania cui si può aggiungere un po’ d’arroganza e tanta mistificazione: queste sono le componenti principali dell’agire politico nel sistema italiano da parte di tutti suoi più importanti protagonisti.
Basta scorrere le cronache più recenti per rendersene, drammaticamente conto dal punto di vista del cittadino comune.
La vicenda della bocciatura della legge Fornero sull’integrazione pensionistica, ad esempio, è un concentrato – insieme- di incompetenza e di sopruso.

domenica 24 maggio 2015

L' UE ALLA PROVA DELLA GRECIA



L'Ue alla prova della Grecia

Unione a pezzi/ L’eventuale espulsione della Grecia dall’eurozona segnerebbe nel modo più formale l’incompatibilità tra la moneta comune e qualsiasi politica economica espansiva. Berlino smetterebbe di nascondersi dietro ai trattati e mostrerebbe la sua faccia di vero e unico principe europeo
Tsipras ostenta ottimismo e punta su un “accordo di reciproco vantaggio” da definire nel colloquio con la Merkel e Hollande al Consiglio Europeo di Riga. Varoufakis è ancora più dettagliato: “La rottura delle trattative è fuori dal nostro orizzonte”, ha dichiarato lunedì, specificando anche che il nodo più difficile sono le pensioni. “Ci chiedono casse in pareggio con 27% di disoccupazione”, si è lamentato il ministro delle Finanze.

JOBS ACT E "DEMANSIONAMENTO FACILE"



Jobs Act e ‘demansionamento facile': nel ciclone finiscono lavoro e professionalità

Dal 7 marzo 2015, le prime disposizioni del Jobs Act sono ufficialmente entrate in vigore. Inoltre sono già al vaglio quelle relative alle tipologie contrattuali e al cosiddetto demansionamento che, se combinate con quella sul contratto a tutele crescenti, metteranno a repentaglio prerogative e tutele del lavoratore, scatenando conseguenze deflagranti. E’ in fase di varo la norma che prevede a tutti gli effetti “il demansionamento facile”, ipotesi che è e sarà applicabile a tutti i rapporti di lavoro, senza alcuna distinzione. Se non si accetterà (e di buon grado) il demansionamento, il rischio sarà quello di perdere il lavoro.
Ma vediamo nel dettaglio la situazione.
 L’articolo 2103 del Codice Civile, nella formulazione (ancora per poco) in vigore, tutela il lavoratore e nello specifico la sua professionalità. La norma, infatti, prevede la tutela della professionalità come espressione del lavoro dell’individuo e della sua personalità. Ad esempio, a un responsabile di produzione, capo reparto in un negozio o IT manager, fino ad ora tutto poteva succedere fuorché di ritrovarsi a svolgere mansioni quali l’addetto alla produzione, commesso, centralinista e così via.

MALATTIA E VISITE FISCALI, LE NUOVE REGOLE DAL 2015



 malattia e visite fiscali, le nuove regole dal 2015 -


In caso di malattia, vi sono diversi adempimenti che il dipendente deve svolgere, per dimostrare la legittimità della sua assenza. In primo luogo, il lavoratore deve richiedere al medico curante l’invio telematico all’INPS del certificato, per qualsiasi tipo di assenza (anche della durata di mezza giornata), entro il giorno successivo a quello in cui è iniziato l’evento, e deve trasmettere copia cartacea o identificativo di tale documento al datore entro due giorni.

In caso di mancata guarigione, dovrà poi richiedere, entro gli stessi termini, il certificato di prosecuzione della malattia. Se il professionista curante risultasse irreperibile, sarà valido il certificato rilasciato dalla Guardia Medica.

La sentenza sulle pensioni e il Governo Renzi



La sentenza sulle pensioni, il governo Renzi e le disuguaglianze in Italia. Ribellarsi è giusto.

di Roberta Fantozzi -
Il governo Renzi ha risposto alla sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco delle rivalutazioni delle pensioni superiori tre volte il minimo, decidendo di dare qualche mancia ai pensionati. Ad agosto saranno rimborsati 750 euro per le pensioni da 1406 euro lordi a 1700 euro lordi, 450 euro per le pensioni fino a 2200 euro, 278 euro per quelle fino a 3200 euro. Si tratta come è noto, di interventi una-tantum che impegneranno risorse pari a 2,18 miliardi, mentre in caso di corresponsione totale dei rimborsi, le risorse necessarie sarebbero state di 16,6 miliardi più gli interessi.
L’intervento del governo non rispetta la sentenza della Corte che vale la pena di ripercorrere nelle sue motivazioni.

A LANCIANO CONTRO OMBRINE E IL GOVERNO RENZI



Rifondazione Comunista sabato a Lanciano contro Ombrina e il governo Renzi

di Paolo Ferrero e Maurizio Acerbo
Sabato 23 maggio saremo a Lanciano con migliaia di cittadine e cittadine per gridare forte e chiaro il nostro No a progetti come Ombrina 2 nel mare Adriatico. E’ gravissimo che il governo per bocca del ministro Galletti confermi il parere positivo del Comitato VIA a un progetto che prevede di ormeggiare per 24 anni una grande nave raffineria Fpso di 320 metri di lunghezzadavanti al Parco della Costa Teatina. Come si fa a considerare compatibile un mostro del genere con l’ambiente, il turismo, l’agricoltura e la produzione vitivinicola di qualità?
Non ci stupiamo perchè il Pd da tempo è diventato il partito dei petroaffaristi e personaggi organici al Pd renziano come Chicco Testa stanno nei cda delle società petrolifere.

A PROPOSITO DI DELITTI AMBIENTALI NEL CODICE PENALE



A proposito di delitti ambientali nel codice penale

di Rosa Rinaldi -
«Dopo più di 15 anni di tentativi per introdurre nel codice penale i delitti contro l’ambiente, presente nei paesi della UE e come previsto da una direttiva comunitaria, In Italia il disastro ambientale è tale se “abusivo”, ovvero, può essere punito solo se commesso “abusivamente”. Altrimenti, il fatto non sussiste e l’imputato viene assolto e i danni ambientali e per la salute rimangono sempre e solo a carico dei cittdini!
Come se non sapessimo quale sia la carenza quando non l’ostrusità delle norme amministrative esistenti. Insomma, si continua a subordinare l’ambiente e la salute a norme spesso inapplicabili e di difficile comprensione.

ASSERVIMENTO DELLA CORTE DEI CONTI AI VINCOLI DI BILANCIO E' FASCISMO FINANZIARIO



Padoan, Ferrero: «Proposta di asservimento della Corte a vincoli di bilancio è fascismo finanziario»

di Paolo Ferrero -
La posizione di Padoan secondo cui la Corte prima di decidere doveva valutare i costi della sentenza sulle pensioni è un caso evidente di cosa si intenda per fascismo finanziario. Per Padoan la democrazia non è il fondamento del vivere civile ma una variabile dipendente dalla politiche economiche neoliberiste. Posizione in piena continuità con l’inserimento del pareggio di bilancio in Costituzione, votato qualche anno fa da tutti i neoliberisti, dalla Lega Nord al PD. Mussolini usava l’olio di ricino, Padoan e i suoi sodali i vincoli di un bilancio che finanzia la speculazione, ma il risultato è identico: una dittatura che toglie arbitrariamente i diritti ai popoli.

giovedì 21 maggio 2015

Appello di Syriza: l’Europa al momento della verità



Appello di Syriza: l’Europa al momento della verità

Dopo quasi quattro mesi di intense trattative, abbiamo raggiunto il momento della verità per il nostro progetto comune europeo. Il governo guidato da Syriza fa del suo meglio per raggiungere un accordo onorevole con i suoi partner europei e internazionali, che rispetti sia gli obblighi della Grecia come stato-membro europeo, sia il mandato elettorale del popolo greco.
Il governo guidato da Syriza ha già avviato una serie di riforme che affrontano la corruzione e la diffusa evasione fiscale. Ha tirato le redini della spesa e il gettito fiscale riscosso supera le aspettative, raggiungen- do un avanzo primario di bilancio di 2,16 miliardi di euro (gennaio-aprile 2015), di gran lunga al di sopra della stima iniziale di un deficit 287m. Nel frattempo, la Grecia ha onorato tutti i debiti solo con le proprie risorse – un caso unico tra le nazioni europee dal momento che ogni erogazione di fondi è stata tagliata dall’agosto del 2014.

E' IL RENZISMO IL PRIMO E IL PRINCIPALE AVVERSARIO



"E' il renzismo il primo e il principale avversario". Intervento di Giorgio Cremaschi

Nel 1953 quella che fu allora chiamata legge elettorale truffa non scattò perché la Democrazia Cristiana ed i suoi alleati non raggiunsero il quorum richiesto del 50%+1 dei voti validi. Quella che doveva essere un'alleanza al centro in grado di acchiappare consenso in tutte le direzioni perse invece voti ad ampio raggio, alla sua sinistra prima di tutto, ma anche alla sua destra. Il progetto autoritario allora aveva respinto, invece che attrarre.
Oggi l'Italicum è molto più pericoloso della legge truffa del '53, che comunque assegnava un premio parlamentare consistente a chi già avesse conseguito la maggioranza assoluta dei voti.

Grecia, "il momento è cruciale": l'appello del segretario di Syriza Koronakis ai compagni europei



Grecia, "il momento è cruciale": l'appello del segretario di Syriza Koronakis ai compagni europei

Tassos Koronakis, segretario del Comitato Centrale di SYRIZA, lancia un appello per azioni di solidarietà sociale e politica a fianco della Grecia. Occorre fare presto perché lo scontro con l’Europa sta alle ultime battute. Koronakis sottolinea che occorre sviluppare l’organizzazione di manifestazioni e campagne di sensibilizzazione in tutta Europa, ma anche iniziative istituzionali nei parlamenti locali, regionali e nazionali,ed anche dichiarazioni personali o collettive di sostegno agli sforzi della Grecia per una rapida paradigma europeo di austerità.

martedì 19 maggio 2015

LA CHIAMANO RIPRESA MA E' STAGNAZIONE



La chiamano ripresa ma è stagnazione

«Paese in ripresa», «Cre­sce l’occupazione». È quanto si sente dire dalle parti del governo e da quelle dei media main­stream. Ma è pro­prio così? Vediamo cosa dice l’ultima nota men­sile dell’Istat sull’andamento dell’economia ita­liana (aprile 2015).
Nell’insieme, essa rac­conta di un paese ancora in dif­fi­coltà, lon­tano da una pro­spet­tiva di vera cre­scita a breve ter­mine. Lo fa par­tendo dall’Europa, dove l’avvenimento più signi­fi­ca­tivo dall’inizio dell’anno, che ha inno­vato il rap­porto tra l’autorità mone­ta­ria ed il sistema eco­no­mico, è stato l’avvio del quan­ti­ta­tive easing, l’arma di Dra­ghi per ria­ni­mare il set­tore del cre­dito e, di con­se­guenza, quello degli inve­sti­menti e dei con­sumi.

ELIMINARE I CAMPI ROM (ma NON come dice Salvini)



ELIMINARE I CAMPI ROM (ma NON come dice Salvini)

A chi convengono i campi rom? Storicamente agli ambienti più vicini alle cooperative che gestiscono appalti milionari per i servizi. Ma anche a chi trae vantaggio elettorale dal montare dell’emergenza e dell’esasperazione sociale. Sono molte le forme di “housing sociale” possibili alternative ai campi e adottate con successo in diverse città europee. Ma nessuna soluzione singola è quella migliore. Ciò che funziona è una politica dotata di diversi strumenti, capace di guardare in faccia le persone al di là dell’etnia, immaginando percorsi possibili per ciascuno. Perché il rischio è di passare da campi orizzontali a campi verticali.

Il dibattito sulle periferie e l’immigrazione innescato dai disordini di Tor Sapienza fa difetto di un’analisi, necessaria, sulle reali cause che hanno determinato questa situazione, restando così imbrigliato nell’eterna contesa tra quelli che vorrebbero “rimandarli tutti a casa loro” e quelli che, sotto le insegne dell’antirazzismo, finiscono per difendere politiche fallimentari.

SENZA ART.18 LE NUOVE ASSUNZIONI SONO A TERMINE



Senza l’articolo 18 le nuove assunzioni sono a termine

«Sui nuovi occupati i dati veri sono quelli delle rilevazioni ufficiali Istat», avvisa Michele Tiraboschi, giuslavorista e direttore del centro studi sul lavoro Adapt-Marco Biagi. «Queste dell’Inps sono dati amministrativi – spiega – elaborazioni ricavate dalle comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro al ministero: è un susseguirsi di dati e stime a fini politici nel momento in cui si discute se il Jobs act funziona o meno».

I dati veri, quelli dell’Istat, allora cosa ci dicono ? 
«Che ogni anno stipuliamo tanti nuovi contratti, ma che l’occupazione è stagnante. In un anno di riforme del lavoro, da marzo 2014 quando è partita la liberalizzazione, cui poi ha fatto seguito il contratto a tutele crescenti e tutto il resto, a marzo i posti in più sono 30 mila».

ABOLIRE LA RIFORMA FORNERO



Abolire la riforma Fornero

Sulle pensioni viene fatta molta voluta confusione. Va ricordato che, a partire dal 1998, il saldo tra i contributi versati e le pensioni erogate al netto delle tasse – che rientrano nelle casse dello stato – è in attivo. Un attivo che per il 2013 è stato di ben 21 miliardi di euro. Dunque il sistema pensionistico contribuisce ogni anno al bilancio pubblico e non viceversa.
Al tempo stesso quel sistema è iniquo per il livello troppo basso della maggior parte delle pensioni, e lo è tanto più dopo la controriforma Fornero, che con l’innalzamento di 6-7 anni dell’età pensionabile ha solo prodotto nuova disoccupazione tra i giovani e lasciato migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno perso il lavoro senza nessun reddito. Mentre i lavoratori precari  ad una pensione dignitosa non ci arriveranno mai.
Un governo decente dovrebbe rispettare la sentenza della Corte, cosa che il governo Renzi non fa, continuando a danneggiare in particolare le pensioni medie, che con il sistema dell’una-tantum non recuperano per nulla la perdita comportata dal blocco quadriennale delle rivalutazioni. Mentre contemporaneamente va rimessa in discussione tutta la controriforma Fornero, a partire dall’innalzamento dell’età pensionabile e vanno colpiti i privilegi mettendo un tetto per le pensioni a 5000 euro.

lunedì 18 maggio 2015

LA "CARTA DI MILANO": SOTTO LE PAROLE … NULLA



LA "CARTA DI MILANO": SOTTO LE PAROLE … NULLA


Documento dell'Associazione “CostituzioneBeniComuni”
(Adattamento redazionale)

Tutto il dibattito su questa Expo rischia di dover ruotare attorno a un'unica fotografia: da un lato migliaia di persone entusiaste tra gli stand della grande Esposizione, dall'altra le auto bruciate e la città sfregiata. Ma non è così. Restano tutte le ragioni della critica a Expo. Restano le tante persone che, al di là dell'adesione alle manifestazioni, continuano a pensare che occorre insistere nella critica e continuare ad avanzare proposte alternative su contenuti precisi.
Il tema: “Nutrire il pianeta … energia per la vita” riguarda ognuno di noi e ben poco ha a che fare con quanto realizzato da questa Expo. Noi continueremo questo impegno - anche in previsione del grande Convegno Internazionale che si svolgerà a Milano venerdì 26 e sabato 27 giugno con la seconda edizione di: "Expo: nutrire il pianeta o nutrire le multinazionali" - affinché diritto all'acqua, diritto al cibo e giustizia sociale non siano solo degli slogan. Ripartiamo da qui e dalla critica alla "Carta di Milano".

PENSIONI: la più grande rapina del secolo



Pensioni, la più grande rapina del secolo!

Cinquecento euro per 4 milioni di pensionati. E’ questa l’elemosina che Renzi è disposto a fare per “onorare” la sentenza della Consulta sul risarcimento. Insomma, dei 18 miliardi che doveva ne tira fuoti poco più del dieci per cento. Questo significa che se ne tiene ben sedici. E' la più grande rapina del secolo, non c'è che dire. Senza contare che 500 euro rappresenta la somma media. E quindi questo significa che le fasce più basse, ovvero pensioni sociali e doppio delle pensioni sociali prenderanno molto meno.

Ma non è tanto il discorso sui numeri ad indispettire, ma gli argomenti usati per giustificare l'operato del suo collega Monti. "Ovviamente non e' un rimborso totale - ha spiegato a Giletti nel corso del programma “L’arena” - che sarebbe di 18 miliardi. Significherebbe tagliare la scuola, il sociale e le strade. Sarebbe allucinante". Non solo, i due miliardi che il Governo distribuirà ad agosto, a detta di Renzi erano stati messi da parte per intervenire contro la povertà. Come a dire, “ora i poveri non avranno niente per colpa dei pensionati”.

Tra le prime reazioni c’è quella di Elio Lannutti, presidente di Adusbef. "Se entro fine mese l'Inps non pagherà scatteranno le azioni legali e i decreti ingiuntivi per l'esercizio dei diritti dei pensionati",dice Lannutti, che condurrà la battaglia insieme alla Federconsumatori. Lannutti, commentando l'annuncio del premier Renzi, respinge le "carità pelose per vincere le elezioni" e sottolinea che si tratta "dell'esercizio di un diritto sancito dalla Consulta". I consumatori non escludono di ricorrere alla class action, ma la ritengono una strada non facile.

Meno netto il commento di Carla Cantone, segretaria dello Spi-Cgil: "Bene che si cominci ad affrontare il problema dalle pensioni medio -basse ma Renzi non se la può cavare solo con un bonus una tantum. Sicuramente è meglio di niente ma la questione aperta non può finire né qui né così. Farebbe bene a confrontarsi con noi per non fare errori".

SCUOLA: intervista ad Alessandra Fantauzzi, RSU unicobas



"Dalla scuola è uscito netto un segnale collettivo contro l'autoritarismo"

Alessandra Fantauzzi, maestra, rappresentante sindacale Unicobas a Roma. Il mondo sindacale è spaccato tra chi ritiene il testo inemendabile, chi chiede radicali trasformazioni e chi già segnala la propria disponibilità al compromesso…
Vedremo nel concreto cosa accadrà. Posso solo dire che questa materia non si può affrontare con un’ottica sindacale stretta. In piazza non c’erano solo gli insegnanti, che sono i diretti interessati, ma anche gli studenti, le famiglie, e anche molte persone che sono venute a gridare il loro “no”anche se non fanno parte della scuola. Il nodo è politico, come del resto ogni cosiddetta riforma che è stata tentata nella scuola. Proprio perché ogni riforma non aveva una ratio ma di volta in volta partiva da un angolo visuale ristretto, la riorganizzazione, piuttosto che il corpo docente, i tagli, oppure gli ordinamenti. Ad un certo punto è esplosa la contraddizione, ovvero la maturazione della consapevolezza politica dell’attacco alla scuola pubblica. Ancora si deve consolidare ma se sapremo irrobustirla avremo dato un senso alla battaglia di questi mesi.

SCUOLA: guanto di sfida dei COBAS



Scuola, i Cobas lanciano il guanto di sfida dello sciopero durante gli scrutini. L'ok di Flc-Cgil. Vacilla il fronte unitario, però. 

 Cobas a testa bassa contro la cosiddetta riforma della scuola. La “Buona scuola” dovrà passare per le forche caudine del blocco degli scrutini per due giorni, come minimo. Analoga risposta era arrivata già ieri dall'Unicobas, che ha piazzato la stessa forma di protesta fra l'8 e il 18 giugno. Segnali di guerra anche dalla Flc Cgil che per bocca del segretario generale di categoria Mimmo Pantaleo si dice pronta a lanciare il guanto di sfida. “Sciopereremo durante gli scrutini nel rispetto delle regole che prevedono la possibilità di astenersi dal lavoro per due giorni consecutivi – dice, in una intervista al manifesto - spostando gli scrutini fino ad un massimo di cinque giorni”. Il Garante sugli scioperi, Roberto Alesse, intanto ha già fatto sapere che adotterà "il massimo
rigore a tutela degli utenti".

sabato 16 maggio 2015

Es. Cosa serve il pareggio di bilancio in costituzione?



Renzi spedisce Morando a dire che il rimborso sulle pensioni sarà una elemosina: "Non si può, c'e il pareggio di bilancio.

L'intento del governo è quello di "fare presto ma bene, nel contesto della Costituzione repubblicana in vigore che contiene anche il nuovo articolo 81, che prevede il principio dell'equilibrio" di bilancio. Così il viceministro dell'Economia Enrico Morando al termine di una informativa sul caso pensioni in commissione Bilancio al Senato. Esattamente come ha scritto “Controlacrisi” ieri, il Governo intende “spianare” la sentenza della Corte costituzionale usando le sue stesse armi. Del resto, la lettera dell'Ue con le raccomandazioni lascia proprio intendere questo e, pur senza ricordarlo esplicitamente, fa proprio riferimento all'art. 81.
Morando, da parte sua, ha sottolineato che proprio l’articolo 81 ”prevede l'equilibrio tra entrate e spese" un principio, insomma, che "ci impegna non solo con la Ue ma anche con la Costituzione". Quindi l'articolo 81 deve essere tenuto in conto sul decidere cosa fare dopo la sentenza". E quindi sul cosiddetto rimborso delle pensioni arriverà men che meno di una elemosina.
Per il governo, ha precisato Morando, "l'interpretazione che circola per cui la sentenza della Corte comporterebbe un ritorno alla legislazione vigente prima" del Salva Italia addirittura "non e' fondata", in sostanza non c'è alcun vincolo a 'ridare tutto a tutti'. E quindi la strada è quella di "rimuovere" le due ragioni che hanno portato la Corte ha bocciare lo stop per 2 anni (2012 e 2013) dell'adeguamento degli assegni pensionistici sopra tre volte il minimo all'inflazione. Il viceministro non ha dato altri dettagli dell'intervento, nemmeno sui tempi, limitandosi a dire che non si occupa "di convocazioni del Consiglio dei ministri". In ogni caso, ha sottolineato, ci sono "diverse ipotesi" sul tavolo e che la decisione "sarà presa collegialmente nei prossimi giorni". La Corte Costituzionale, ha ricordato Morando, ha dichiarato illegittimo il blocco dell'indicizzazione delle pensioni del governo Monti "perché‚ la sospendeva per due anni e non per uno, come si era fatto in precedenza, e perché‚ riguardava pensioni più basse rispetto a quelle coinvolte da altri interventi".