domenica 2 novembre 2014

ATTIVO DEI SEGRETARI DI CIRCOLO DI MILANO E PROVINCIA



Federazione Provinciale Milano

Carissimi compagne/i,
le recenti mobilitazioni dei lavoratori e dei sindacati del 24 e del 25 ottobre, rendono sempre più urgente la necessità per la sinistra antiliberista e anticapitalista, di operare un salto di qualità in grado di poter porsi finalmente come alternativa politica credibile nel paese.

Il 29 novembre l’Altra Europa con Tsipras, chiama ad una manifestazione nazionale a Roma, contro le politiche della Troika e del governo Renzi. Una manifestazione per un cambio radicale di rotta in Italia e in Europa e rivolta tutte le forze disponibili,  persone, movimenti, organizzazioni della cittadinanza attiva, forze organizzate sociali e politiche, esperienze collettive che avvertono il bisogno, per darsi più forza, di aumentare la convergenza e l’unità.

Per preparare politicamente questa importante manifestazione nazionale con una riflessione sul quadro della situazione politica e sociale attuale è convocato:

ATTIVO DEI SEGRETARI DI CIRCOLO DI MILANO E PROVINCIA
Mercoledì 5 novembre ore 18.30
Presso la Federazione Provinciale

A presto.

Matteo Prencipe – Segretario Provinciale

20.10.14 - Dal Pd un indegno attacco al sindacato, alla Cgil


20.10.14 - Dal Pd un indegno attacco al sindacato, alla Cgil

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Mercoledì 29 Ottobre 2014 14:10
Pina Picierno, eurodeputata del Pd ha detto oggi ad Agorà che la Camusso è stata eletta con tessere fasulle e che la piazza di san Giovanni è stata riempita con pullman pagati. (...) Consideriamo queste dichiarazioni come parte del disegno reazionario che vuole cancellare il sindacato in questo paese come passaggio necessario per rendere il lavoro sempre più precario, ricattato, servile. Noi che non abbiamo mai lesinato critiche e denunce per chiedere trasparenza e democrazia dentro l'organizzazione riteniamo vergognose e false le dichiarazioni della signora Pina Picierno, espressione di quella subcultura reazionaria che Renzi alimenta con il suo disprezzo per la rappresentanza sociale, per il sindacato.

Piergiovanni Alleva: L’articolo 18 contro il turnover drogato



La retorica della tutela del lavoratore e non del posto di lavoro si riduce a una ben magra figura quando si esamina il testo della delega sulla «flexicurity», il sistema di ammortizzatori sociali previsto dal governo.

Del decreto Poletti e del Jobs Act II, che contiene tra l’altro il via libera al demansionamento e allo spionaggio elettronico, proprio nulla merita di essere salvato.

Lo scontro politico sul Jobs Act sta, con la manifestazione sindacale di oggi, entra nel vivo, ed è dunque opportuno ricordare alcuni punti centrali del conflitto, tenendo conto di ulteriori elementi che emergono dalla legge di stabilità dell’anno 2015:

1) Il primo punto è ovviamente quello della permanenza, oppure, della abrogazione o, al contrario, dell’estensione a tutti i lavoratori della fondamentale norma dell’art. 18 dello Statuto, della cui valenza prevenzionistica di licenziamenti arbitrari e antiricattatoria, si è detto più volte, sottolineando la sua funzione di garanzia della dignità del lavoratore che rende logica e naturale la sua estensione e non già la politica della restrizione o abrogazione che il governo Renzi persegue con molta aggressività.
Le notizie di stampa indicano lo strumento o modalità che il governo intenderebbe utilizzare e di cui la legge delega, notoriamente «in bianco», su questo argomento invece tace.
La via è quella di rendere insindacabile il licenziamento per giustificato motivo oggettivo (o economico-produttivo) che così diverrebbe una comodissima scappatoia, «travestendo» da licenziamenti per motivo oggettivo, anche i licenziamenti in realtà dipendenti da intenti disciplinari o discriminatori.