giovedì 23 ottobre 2014
Precisazioni di Paolo Ferrero su "Appello Sinistra e Lavoro"
Ieri è uscito sul manifesto l'appello Sinistra Lavoro firmato da 250 persone di cui larga parte della componente “essere comunisti” di Rifondazione Comunista. Vista la confusione che ha creato in giro il segretario del Prc Paolo Ferrero ha diffuso la seguente nota:
1) Questo appello non rappresenta in alcun modo la posizione di Rifondazione Comunista. In questo appello infatti si parla di unire la sinistra senza precisare che rapporto dovrebbe avere questa sinistra con il PD. Non chiarire il rapporto con il PD significa lasciare la porta aperta ad un futuro accordo con il PD, ovvero pensare di costruire una sinistra che non si costituisca come polo politico autonomo ma come ala sinistra del centro sinistra.2) Rifondazione Comunsita ritiene – lo abbiamo deciso a larga maggioranza al Congresso – che la sinistra si debba unire in forme democratiche e partecipate, evitando un puro assemblaggio di gruppi dirigenti, su un progetto politico strategicamente autonomo ed alternativo al centro sinistra. L'autonomia e l'alternatività al progetto politico del PD, così come il carattere democratico e partecipato del processo di costruzione della sinistra, non sono un fatto tattico ma un punto dirimente: il PD è liberista e noi combattiamo il liberismo, siamo cioè sull'altro lato della barricata. Inoltre al al populismo fascistoide dell'uomo della provvidenza noi contrapponiamo la faticosa costruzione di una soggettività di massa, di un popolo pensante, unico antidoto alla distruzione della democrazia.
Ovadia: sostenere Giuliano soltanto se lascia questo Pd
Pubblicato il 21 ott 2014Pubblichiamo questa bella intervista rilasciata il 21 ottobre 2014 da Moni Ovadia a Elisabetta Soglio sul Corriere della Sera – edizione Milano:
Parte dal tema nazionale e incita: «Dobbiamo costruire un unico soggetto di sinistra, senza dividerci in beghe di cortile e questioni di lana caprina, perché il momento per il Paese è drammatico». Poi, guarda a Milano: «Per quello che ho visto in questi anni dal mio osservatorio, non ho notato questa grande spinta della giunta Pisapia. La promessa si è molto ripiegata su se stessa e molti di quegli elettori ora sono delusi». Moni Ovadia, candidato alle scorse europee con a Lista Tsipras , continua però a pensare che «esiste ancora un popolo di sinistra che chiede una rappresentanza non da prefisso telefonico. E quindi bisogna creare un’unica forza che raccolga tutta la sinistra che c’è oltre ai socialisti e alla socialdemocrazia».
Scusi Ovadia, ma quella non avrebbe
dovuto essere già l’idea della Lista Tsipras dalle europee?
«Sì, ma dopo il voto è ripartita la melina e io non sono più disposto ad accettarla. Le prossime elezioni politiche saranno per noi l’ultima occasione. Abbiamo un compito cruciale perché da una parte c’è questo gran carrozzone del Pd e dall’altro Berlusconi con le sue alleanze ondivaghe. Di fronte al governo di Renzi e di Alfano, l’opposizione passa all’area che ha una forte componente populista e che vedremo in piazza il 25 ottobre: dobbiamo parlare ai ceti deboli, agli anziani, ai giovani disoccupati, ai 400 mila che non hanno rinnovato la tessera del Pd, a chi non si riconosce più in questo centrosinistra annacquato».
«Sì, ma dopo il voto è ripartita la melina e io non sono più disposto ad accettarla. Le prossime elezioni politiche saranno per noi l’ultima occasione. Abbiamo un compito cruciale perché da una parte c’è questo gran carrozzone del Pd e dall’altro Berlusconi con le sue alleanze ondivaghe. Di fronte al governo di Renzi e di Alfano, l’opposizione passa all’area che ha una forte componente populista e che vedremo in piazza il 25 ottobre: dobbiamo parlare ai ceti deboli, agli anziani, ai giovani disoccupati, ai 400 mila che non hanno rinnovato la tessera del Pd, a chi non si riconosce più in questo centrosinistra annacquato».
giovedì 16 ottobre 2014
Perché il mondo sta ignorando la rivoluzione dei Curdi in Siria?
Nel 1937, mio padre si arruolò volontario per combattere nelle Brigate Internazionali in difesa della Repubblica Spagnola. Quello che sarebbe stato un colpo di Stato fascista era stato temporaneamente fermato da un sollevamento dei lavoratori, condotto da anarchici e socialisti, e nella maggior parte della Spagna ne seguì una genuina rivoluzione sociale, portando intere città sotto il controllo di sistemi di democrazia diretta, le fabbriche sotto la gestione operaia e le donne ad assumere sempre più potere.
I rivoluzionari spagnoli speravano di creare la visione di una società libera cui il mondo intero avrebbe potuto ispirarsi. Invece, i poteri mondiali dichiararono una politica di “non intervento” e mantennero un rigoroso embargo nei confronti della repubblica, persino dopo che Hitler e Mussolini, apparenti sostenitori di tale politica di “non intervento”, iniziarono a fare affluire truppe e armi per rinforzare la fazione fascista. Il risultato fu quello di anni di guerra civile terminati con la soppressione della rivoluzione e quello che fu uno dei più sanguinosi massacri del secolo.Prenotazioni per manifestazione CGIL del 25 a Roma
Federazione Provinciale Milano
Carissimi
compagni/e,
Sabato
25 ottobre si svolgerà a Roma la manifestazione nazionale contro le politiche
del governo Renzi indetta dalla CGIL. Un passaggio importante insieme alle altre
mobilitazioni, per costruire un terreno avanzato di opposizione sociale e
politica (vi alleghiamo nota nazionale PRC). La nostra Federazione
è impegnata a consentire la più ampia partecipazione alla manifestazione a
Roma del 25 dove saremo presenti con le nostre bandiere e lo striscione
milanese.
Per
i trasporti concentreremo la partecipazione nei pullman insieme alla FIOM
con il costo del biglietto a 30 euro con partenze da Molino
Dorino e Famagosta
Partenza ore 23.00
Rientro da Roma ore 15 arrivo a Milano ore 23 circa
Invitiamo
i circoli a stanziare anche piccole somme economiche a favore dei
compagni che parteciperanno così da consentire la più ampia partecipazione.
Le
prenotazioni vanno effettuate con urgenza a laura@rifondazionemilano.org o
cell 366.6322519 provvederemo centralmente a segnalare all’organizzazione
FIOM.
La Segreteria Provinciale PRC
Manifestazione "Milano meticcia, Antirazzista e Antifascista"
Federazione Provinciale Milano
Carissimi
compagni/e,
La Lega, il cui
segretario ambisce alla poltrona di Sindaco della Città di Milano, che apre le
sue file a forze neofasciste, cerca di lucrare nuove fortune elettorali sulle
paure di sempre. Il programma razzista di sempre. Milano si è liberata dal
governo ventennale della Lega e della destra, cercando di dare risposte a una
città che è cambiata, dove convivono molte diverse nazionalità e
dove si è affacciata una nuova generazione di ragazzi e ragazze, fatta di
molti colori e di molti mondi. Milano è una città meticcia.
Per questo Rifondazione Comunista
aderisce e parteciperà alla manifestazione (Milano 18
ottobre ore 15.00 L.go
Cairoli) “Milano meticcia, Antirazzista e Antifascista”, perché se
c’è chi fa del razzismo la sua politica, c’è anche chi fa della bandiera dei
diritti e dell’antifascismo la base della libertà per tutti e tutte.
Invitiamo tutti i
compagni/e, ad essere presenti dietro lo striscione della Federazione con le
nostre bandiere
RITOVO ORE
14.45 ( largo Cairoli direzione Cadorna lato edicola/teatro Dal Verme)
La Segreteria Provinciale del PRC
Legge di stabilità: per Squinzi è un sogno realizzato, per i lavoratori sarà un altro incubo
Se qualcuno pensava che un barlume di buon senso avesse scosso il governo Renzi che dichiara una Legge di Stabilità con meno tasse e addirittura l'impiego di risorse per rilanciare l'economia e l'occupazione, è bene che si svegli dal sogno e guardi in faccia la realtà.
L'unico che dichiara la sua “piena
soddisfazione” è il presidente della Confindustria Squinzi, che aggiunge
che le misure del governo “vanno esattamente nella direzione da noi
auspicata in tanti anni” e che spiega e sintetizza il senso di ciò che
hanno realizzato il trio Renzi/Padoan/Poletti:”Ieri quando il presidente del
Consiglio ha presentato le misure, onestamente, ho sentito che si realizzava
quasi un sogno: sono anni che chiediamo l'eliminazione della componente lavoro
dall'Irap. Si va nella direzione auspicata in tanti anni. Anche l'azzeramento
dei contributi sui neoassunti per tre anni è un provvedimento molto positivo”.
Quindi per creare lavoro si abbassa
il suo costo attraverso la riduzione dell'IRAP ( che sino ad ora finanziava il
Fondo Sanitario) e la decontribuzione per i primi tre anni?
No, assolutamente no! Ed è lo
stesso Squinzi che lo dice rispondendo alla domanda se queste misure produrranno
lavoro : “....è difficile da dirsi, perché le assunzioni si fanno quando c'è
una richiesta del mercato che in questo momento è molto depresso”.
martedì 7 ottobre 2014
Piergiovanni Alleva: Articolo 18, attenti alle false mediazioni
Nel conflitto, sempre più aspro, sull’abolizione dell’art. 18 ossia del reintegro nel posto di lavoro in caso di illegittimità dei licenziamenti, sta arrivando l’ora di più o meno occulti tentativi di mediazione, che vedono protagonisti, dalla parte dei “buoni”, soprattutto gli esponenti della “sinistra” del partito democratico.
Ciò che ci proponiamo con questo e con eventualmente successivi interventi è di spiegare la sostanza vera delle proposte di mediazione che vengono affacciate, il loro carattere quasi sempre ingannevole ed illusorio e gli errori giuridici madornali (soprattutto vizi di incostituzionalità) che spesso in essi si annidano, ma anche di indicare possibili percorsi alternativi e positivi.
1) Una prima
proposta di mediazione, a cui sono sembrati, in principio, favorevoli
uomini politici come Chiamparino e Cuperlo è quella di lasciare l’art. 18,
ossia il reintegro, in caso di licenziamenti nulli, perché adottati per
motivi discriminatori e, invece, di sostituirlo con un risarcimento nel
caso di licenziamenti disciplinari e per motivo oggettivo (ovvero
economico-produttivo).
Affermiamo
che si tratta della classica «falsa mediazione», perché la nullità del
licenziamento discriminatorio è nella costituzione e nella legislazione
europea e un licenziamento nullo non può risolvere un rapporto di lavoro.
mercoledì 1 ottobre 2014
DOCUMENTO APPROVATO DALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PRC. 19 SETTEMBRE 2014
Costruire l’opposizione al governo Renzi, unire la sinistra, rilanciare il PRC
Nelle ultime settimane e negli ultimi mesi
assistiamo ad una più sempre preoccupante escalation a livello globale. E’ il
segno di come la crisi economica porti con sè una profonda ridefinizione dei
rapporti geopolitici a livello internazionale, con una crisi dell’egemonia del
blocco imperialista occidentale e l’ascesa delle nuove potenze che, con il recente
incontro dei Brics, hanno definito un livello ulteriore di integrazione
politico economica.
CONTRO IL GOVERNO CHE DIFENDE GLI INTERESSI DI IMPRESE E FINANZA
Questo governo è ormai chiaramente il rappresentante politico degli interessi e i profitti delle imprese e della finanza contro i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori e dei cittadini.
Tutela dei profitti privati in cambio di più povertà e
meno diritti per tutti
Il
primo atto del governo Renzi sul lavoro è stato il decreto che generalizza la
precarietà. Quel
decreto prevede che ogni impresa possa assumere a termine per tre anni, anche
con più contratti dalla durata brevssima, senza “causale” cioè senza dover
giustificare perché il contratto è a termine e non a tempo indeterminato. Al
termine dei 3 anni ad ogni impresa sarà sufficiente non rinnovare il contratto,
assumere un’altra persona e ricominciare il giro! Tutti precari per sempre.
IL JOBSACT E' LA PUNTA DI DIAMANTE DEL REGIME CHE STANNO PREPARANDO
Un regime che non è il fascismo del secolo scorso, ma è un sistema autoritario che nega la sostanza sociale della nostra Costituzione e riduce la democrazia ad una parvenza formale, fondata sul plebiscitarismo mediatico e sull'assenza di diritti veri
Il governo Renzi concede alle imprese libertà di
spionaggio sui dipendenti, con telecamere e quant'altro. E questa violazione
elementare dei diritti della persona viene da quegli stessi politici che si
indignano di fronte a intercettazioni telefoniche della magistratura che
tocchino loro o le loro amicizie. Con il demansionamento si afferma la licenza
di degradare il lavoratore dopo una vita di fatiche per migliorarsi. E questo
lo sostengono coloro che ogni secondo sproloquiano sulla necessità di premiare
il merito. Con la riforma degli ammortizzatori sociali si tagliano la cassa
integrazione e l'indennità di disoccupazione e per il futuro le si dimensiona
in rapporto alla anzianità di lavoro effettivo. Cioè i giovani e le donne
prenderanno meno degli anziani maschi. E questo in nome di un modello sociale
scandinavo sbandierato dagli estensori del jobsact per ignoranza o per pura
menzogna.
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