giovedì 31 marzo 2016

TUTTI I FASCISTI CHE SOSTERRANNO STEFANO PARISI CANDIDATO SINDACO A MILANO PER LE DESTRE



TUTTI I FASCISTI CHE SOSTERRANNO STEFANO PARISI
CANDIDATO SINDACO A MILANO PER LE DESTRE

 L’estrema destra neofascista si appresta a sostenere Stefano Parisi nella sua corsa a sindaco di Milano, cercando di trovare spazi all’interno delle liste che lo sosterranno. Questo al momento il quadro:
-Casa Pound punta a candidare nelle listedella Lega, in quota all’associazione Sovranità, Roberta Capotosti alla presidenza del consiglio di zona 2 e Angela De Rosa in consiglio comunale. Fallisse l’operazione Casa Pound si vedrebbe costretta a presentare una propria lista;

LUNEDI 4 APRILE ASSEMBLEA CON BASILIO RIZZO



Cari Amici, care Amiche,
Questa mail è indirizzata a tutti coloro che hanno firmato l'appello a favore della candidatura di Basilio Rizzo a sindaco di Milano. Gli amici, la grande maggioranza, che hanno aderito tramite Change.org, riceveranno questo messaggio direttamente attraverso quel canale.

La candidatura di Basilio Rizzo a sindaco di Milano, che noi abbiamo sostenuto sin dall'inizio, è lanciata.
In pochi giorni l'appello, che riproduco qui sotto, ha superato le 500 adesioni.
Le forze politiche e associative, che si riconoscono nel progetto “Milano in comune”, con la sola eccezione dei socialisti (che non hanno partecipato alla riunione) si sono espresse per il sostegno alla candidatura a Sindaco di Basilio Rizzo. Nei prossimi giorni altre associazioni potrebbero aggiungersi.

Come firmatari dell'appello lanciamo una grande manifestazione che promuova una candidatura che può riunire, al di sopra delle singole appartenenze e scelte ideologiche, tutti coloro, donne e uomini, movimenti, forze politiche, che, a Milano, auspicano la continuità con il meglio dell'esperienza Pisapia, che dicono no alla commistione tra politica e affari, che vogliono una Milano bella, solidale, tollerante, un'Amministrazione trasparente al servizio del cittadino.

Questa assemblea è convocata per lunedì 4 aprile, alle 20.30, presso la Camera del lavoro di Milano, corso di porta Vittoria 43.
Interverranno firmatari, personalità, cittadini, le forze politiche e associative di "Milano in comune", e parlerà Basilio Rizzo.

mercoledì 30 marzo 2016

Referendum: WWF contro il ministro Galletti



Referendum: WWF contro il ministro Galletti
 ”E’ davvero grave che un ministro strizzi l’occhio all’astensione a un referendum popolare; lo è ancora di più il fatto che il ministro dell’Ambiente strizzi l’occhio all’astensione ad un referendum popolare a difesa dei mari italiani. Il richiamo ai posti di lavoro è contestabile perché punta a fare presa sulla vita di chi vive momenti di grande difficoltà perché opera nel settore degli idrocarburi che è già in crisi da tempo: se il ministro ha veramente a cuore le sorti di queste persone pensi ad avviare processi di riconversione di certi settori produttivi”. Lo si legge in una nota del WWF in risposta alle affermazioni del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti sul referendum del 17 aprile.

ACQUA BENEPUBBLICO E PROFITTI PRIVATI



Bene pubblico e profitti privati
di Giorgio Nebbia
 Il 23 marzo di ogni anno si celebra la giornata mondiale dell’acqua per ricordare l’importanza di questa sostanza, che è risorsa naturale, alimento, mezzo di produzione, e da cui tutto dipende. Non a caso è la ventunesima parola che figura nel primo libro della Bibbia, quello della creazione di tutte le cose. L’acqua occorre per togliere la sete a uomini e animali, per fare crescere le piante; per gli esseri umani, poi, l’acqua, visibile ed invisibile, è presente dovunque, è indispensabile per fini igienici, è necessaria per il funzionamento delle fabbriche e delle centrali elettriche e delle raffinerie di petrolio, eccetera.

IL GOVERNO CHE CAMBIA L'ITALIA



Il governo che cambia l’Italia

Un tassello dopo l’altro, i provvedimenti del governo perseguono un indirizzo preciso: quello dello “Stato minimo”, con la cessione ai privati di tutte le funzioni del settore pubblico
Il governo “più di sinistra della storia italiana” (Giuliano Poletti dixit) sta infilando una serie di iniziative che, un tassello dopo l’altro, stanno davvero trasformando l’Italia. Sta costruendo un modello di “sinistra del terzo millennio”? Se è così, bisognerà dare ragione ad Arnold Toynbee e alla sua teoria della circolarità della storia, perché quel modello tende ad assomigliare alla società di fine ‘800: ritirata dello Stato, che cede ai privati sempre più compiti; riduzione delle protezioni del lavoro; depotenziamento dei sindacati; una democrazia sempre meno “governo del popolo” e sempre più guidata dal “pilota automatico” di scelte tecniche trasformate in regole che travestono l’ideologia neoliberista da neutralità pseudo-scientifica.

venerdì 25 marzo 2016

Jobs Act, i dannati degli incentivi




Jobs Act, i dannati degli incentivi

 Inps. I contratti a tempo indeterminato calano del 39% rispetto a gennaio 2015.

 È l’effetto della riduzione degli sgravi contributivi alle imprese. I dati dell’Osservatorio sul precariato alzano il velo sul Jobs Act di Renzi: la bolla occupazionale creata dal governo con 12 miliardi di euro in tre anni inizia a sgonfiarsi.

Poletti: «Il calo era prevedibile, ma il saldo tra assunzioni e cessazioni resta positivo». Fuori dal perimetro del lavoro dipendente continua il boom dei voucher Ridotti gli incentivi, crollano le assunzioni.

Candidati a essere poveri oggi e domani. Quello che il rapporto sui voucher non dice



Candidati a essere poveri oggi e domani. Quello che il rapporto sui voucher non dice
22 marzo 2016

Il rapporto del ministero del Lavoro e dell’Inps sull’uso dei voucher pubblicato oggi approfondisce parzialmente alcuni temi e questioni sollevate nel corso dei mesi sulla progressiva, e inarrestabile, diffusione di questo strumento di regolazione delle prestazioni di lavoro occasionali.

Eravamo rimasti al numero di voucher venduti nel 2015: 114.921.574. Oggi sappiamo che i lavoratori che hanno ricevuto almeno un voucher sono 1.392.906, erano 24.437 nel 2008, anno di introduzione dei voucher per alcune attività legate al settore dell’agricoltura. Poco più della metà sono donne, mentre nella distribuzione anagrafica continua l’ascesa degli under 25 interessati dal lavoro accessorio: rappresentavano poco più del 15% nel 2008, mentre a fine 2015 costituiscono il 31% dei percettori di voucher. Inoltre, l’importo medio percepito nell’anno dai più giovani voucheristi è di 554 euro contro i 700 degli over 65, che rappresentano solo il 3,9 percento dei percettori. Da questo primo dettaglio non è tuttavia possibile capire se il minor reddito dei giovani dipenda da un minore ammontare di ore lavorate per prestazioni occasionali oppure perché soggetti più frequentemente a lavoro irregolare.

RENZISMO E ANTIPOLITICA



L'abbandono della politica

È il rifiuto della politica di colui che lascia volontariamente il compito di governare agli altri: egli si occuperà invece delle sue faccende per vivere nel miglior modo possibile. Sarà comunque coinvolto dalla politica ma egli si manterrà sempre nella cerchia esterna della cittadella del potere. «Tanto non cambia nulla, tanto vale pensare a se stessi».

L'antipolitica passiva
L'antipolitica, che potrebbe definirsi passiva, è di colui non che ha rinunciato all'esercizio della politica ma che non vi è stato mai coinvolto.
Egli è stato sempre l'oggetto della politica mai il soggetto attivo: ha sempre vissuto ai margini della società e la sua vita è stata spesa solo nella ricerca della sopravvivenza.
È l'antipolitica dell'incolto che ormai ha capito il trucco sofistico: rifiuta a priori il linguaggio politico che non capisce perché non gli appartiene e che disprezza come puro esercizio verbale.

NEO PARTITO e ANTI PARTITO



NEO PARTITO e ANTI PARTITO L'IDEOLOGIA NASCOSTA DIETRO LA REPUBBLICA
«L'antipartito? Non è la soluzione ma il problema.
Sono convinto che molte tendenze degenerative non siano state conseguenza di "un eccesso di partito", ma al contrario della presa sempre più debole dei partiti sulla società italiana». Salvatore Lupo, studioso non nuovo ad analisi controcorrente, ha appena dato alle stampe un libro che si intitola Antipartiti (Donzelli), ideale prosecuzione di Partito e antipartito che si fermava all'uccisione di Moro.
Questa volta la sua riflessione storica arriva all'oggi, seguendo le tracce di "un'ideologia" - l'antipartito - che sin dal fascismo si estende prepotentemente nel sottofondo della storia nazionale, fino a esplodere nel 1993 con la retorica della nuova politica contrapposta alla vecchia - vedi Lega o Forza Italia - ora ripresa quasi in fotocopia dal Movimento 5 Stelle.

VADEMECUM NO TRIV PER SFATARE LA PAURA



Il vademecum no triv per sfatare la «paura»
Il 17 aprile si andrà alle urne contro le trivelle e la petrolizzazione offshore. Abbiamo chiesto alcuni chiarimenti al coordinamento nazionale «No triv».
Di che si tratta?
E’ un referendum abrogativo, e cioè di uno dei pochi strumenti di democrazia diretta che la Costituzione italiana prevede per richiedere la cancellazione, in tutto o in parte, di una legge dello Stato. Perché la proposta soggetta a referendum sia approvata occorre che vada a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto e che la maggioranza si esprima con un «Sì». Hanno diritto di voto tutti i cittadini italiani, anche residenti all’estero, che abbiano compiuto la maggiore età. Scrivendo «Sì» sulla scheda i cittadini avranno la possibilità di eliminare la norma sottoposta a referendum.

STOP MADIA! Lettura guidata ad un decreto/manifesto liberista


STOP MADIA! 
FERMARE LE PRIVATIZZAZIONI, DIFENDERE IL REFERENDUM SULL’ACQUA
FUORI I BENI COMUNI DAL MERCATO
Lettura guidata ad un decreto/manifesto liberista

Contesto
Nel giugno 2011, oltre 26 milioni di cittadini hanno votato “SI” a due referendum sull’acqua, determinando, con la vittoria del primo quesito, l’abrogazione dell’obbligo di privatizzazione di tutti i servizi pubblici locali e, con la vittoria del secondo quesito, l’abrogazione dei profitti dalla tariffa del servizio idrico integrato.
Si è trattato, in maniera evidente, di un pronunciamento di massa contro le privatizzazioni e per la gestione pubblica di tutti i servizi pubblici locali.
E, nel caso dell’acqua, come ha ben specificato la Corte Costituzionale, con sentenza n. 26 del 2011, si è perseguita chiaramente:“(..) la finalità di rendere estraneo alle logiche del profitto il governo e la gestione dell’acqua”.

martedì 15 marzo 2016

Le nuove forze che servono per l’unità della sinistra



Le nuove forze che servono per l’unità della sinistra
di Loris Caruso
Partiti & movimenti. Un nuovo soggetto politico che abbia capacità espansiva non nascerà se non sarà preceduto da una mobilitazione in campo sociale
La situazione della sinistra italiana è diventata abbastanza disarmante anche per i militanti più fedeli. Nella situazione attuale costruire l’unità della sinistra era un obiettivo minimo. Le condizioni c’erano e ci sono, ma l’obiettivo non è stato raggiunto.
L’ennesimo fallimento indica che il problema è costitutivo, risiede nelle forze politiche che hanno sostenuto i tentativi di unità e nei rapporti tra loro. Ora le repliche, ammesso che siano possibili, non è detto che avrebbero spettatori.

La partita in corso a sinistra



La partita in corso a sinistra
Pubblicato il 13 mar 2016
di Paolo Ferrero –

Le interviste di D’Alema sono un fatto politico importante e segnano la seconda tappa dello scontro su come la sinistra si deve riorganizzare e per fare cosa. Andiamo con ordine:
1) Renzi sta costruendo il partito della nazione, cioè un partito di centro liberista e confindustriale. La caratteristica di Renzi è che essendo un populista dall’alto è liberista ma contro l’austerità, più o meno come Obama.
2) Il PD di Renzi lascia un grande spazio a sinistra e tutti sanno che prima o poi questo spazio verrà occupato. Renzi infatti non solo non ha nulla a che vedere con la sinistra ma nemmeno con il centro sinistra prodiano. L’occupazione di questo spazio politico è l’oggetto della contesta politica a sinistra.

venerdì 4 marzo 2016

Mutui, Prc: «Vergognoso provvedimento possibilità espropri dopo 7 rate non pagate: governo amico delle banche!»



Mutui, Prc: «Vergognoso provvedimento possibilità espropri dopo 7 rate non pagate: governo amico delle banche!»
di Roberta Fantozzi e Paolo Ferrero -
Il provvedimento del governo Renzi per cui sette rate di mutuo non pagate, anche non consecutivamente, danno la possibilità alle banche di espropriare direttamente l’immobile ipotecato, è gravissimo. Per di più il governo vuole consentire la possibilità di inserire la clausola anche successivamente alla stipula del mutuo, in una situazione in cui è ancora maggiore l’asimmetria di potere tra banca e cittadini, il potere di ricatto di cui gode la prima.
Si cancella l’articolo 2744 del Codice Civile che prevede espressamente la nullità di patti di questa natura, si manomette la normativa vigente che impone di passare attraverso il pronunciamento del Tribunale.
Le vendite forzose degli immobili sono poi favorite dal regime fiscale di vantaggio, incentivando in realtà le svendite, poiché tanto al pagamento della differenza dovranno  provvedere quelle famiglie che già hanno perso la casa.
Invece di tutelare i cittadini con provvedimenti di regolamentazione del sistema bancario, invece di separare le banche di credito da quelle di investimento, provvedimento la cui urgenza è dimostrata dalle ultime vicende, il governo aumenta ancor di più il potere di ricatto del sistema bancario sulla società e sulle persone più deboli.
E’ una nuova inaccettabile aberrazione prodotta da questo governo.
Che schifo! Giù le mani dalle case! Mandiamo via Renzi!

AL REFERENDUM NO-TRIV IL 17 APRILE VOTA SI



AL REFERENDUM NO-TRIV IL 17 APRILE VOTA SI
Il 17 aprile siamo chiamati a votare per il referendum per il referendum contro le trivellazioni diventate un considerevole pericolo per l’ambiente italiano anche in seguito all’apertura del governo Renzi verso nuove concessioni. Per la Lombardia siamo all’emergenza ambientale perché grandi opere inutili e dannose, crescita insostenibile di traffico privato su gamma, grandi impianti di combustione, abnorme presenza di impianti di incenerimento, prevalenza di un modello agroindustriale a base chimica, hanno reso la Lombardia uno dei territori più inquinati d’Europa con conseguenze gravissime sulla salute dei cittadini e il consumo di preziosissimo territorio agricolo.
A tutto cio oggi si aggiunge la previsione di un esteso piano di trivellazioni che introduce ulteriori rischi nell’ambiente già martoriato della nostra regione.
  • alterazione dell’equilibrio geologico del territorio
  • compromissione della sicurezza idraulica del suolo
  • gravi rischi di inquinamento della faida acquifera
La Lega di Maroni è complice di questo scempio prodotto da un modello energetico centrato sui combustibili fossili e dalla consegna ai grandi affaristi e alla speculazione di tutto ciò che e proprietà pubblica o bene comune. Per questo non ha partecipato alla richiesta di referendum contro le trivellazioni selvagge avanzata da dieci regioni.
Per gli stessi motivi il governo Renzi punta a boicottare la partecipazione dei cittadini al voto non accorpando la data del referendum e quella delle elezioni amministrative, con uno sperpero di 360 milioni di euro di risorse pubbliche.
La vittoria del si al referendum è importante per :
  • FERMARE LE TRIVELLAZIONI SELVAGGE
  • RESTITUIRE LA SOVRATNITA’ AI CITTADINI E AI TERRITORI
  • UNA POLITICA AMBIENTALE SOSTENIBILE
La Segreteria Regionale Prc/Se Lombardia

Il 17 aprile c’è un referendum ma la stampa non lo sa



Il 17 aprile c’è un referendum ma la stampa non lo sa
Qui non si tratta di sostenere questo o quel partito, questo o quello schieramento, questo o quel presidente di Regione e nemmeno di stabilire se i cittadini debbano votare SÌ o NO al referendum che si celebrerà il prossimo 17 aprile in merito alle trivelle previste dallo Sblocca Italia. Qui non si tratta di stabilire se Renzi e la sua maggioranza abbiano ragione o torto, se questo governo debba o non debba andare a casa, se l’estrazione indiscriminata di petrolio dal fondo dei nostri mari sia giusta o meno, se produca posti di lavoro o distrugga unicamente l’ambiente, l’eco-sistema e la bellezza del nostro patrimonio paesaggistico, se siano coerenti o meno coloro che cinque anni fa si battevano contro il nucleare berlusconiano e oggi sostengono e difendono a spada tratta tutte le riforme renziane.

Referendum trivelle 17 aprile: si vota per un futuro energetico diverso.



Referendum trivelle 17 aprile: si vota per un futuro energetico diverso.
17 aprile 2016: è vicinissima la data della consultazione referendaria in merito all’unica norma superstite dell’articolo in materia di esplorazioni petrolifere del famigerato decreto sblocca-Italia: quella che riguarda la proroga dei titoli rilasciati per le trivellazioni in mare ‘per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e salvaguardia ambientale’.

 In pratica, si tratta di un articolo che fa un enorme favore ai concessionari di pozzi petroliferi a mare, prorogando sine die le concessioni in essere: anzichè estinguersi alla scadenza, infatti, la concessione resterà aperta finchè ci saranno idrocarburi da pompare. In questo modo i concessionari avranno agio di gestire nel modo per loro più conveniente il giacimento, ad esempio fermandone lo sfruttamento per riattivarlo quando i prezzi del greggio tornassero ad alzarsi. Prolungando in questo modo le minacce agli ambienti marini.

"Le trivelle in mare fanno male alla salute"



"Le trivelle in mare fanno male alla salute". I dati choc del rapporto di Greenpeace e i silenzi del ministero

Sostanze chimiche inquinanti e pericolose, con un forte impatto sull'ambiente e sugli esseri viventi. Ecco cosa si trova abitualmente nei sedimenti e nelle cozze che vivono in prossimita' di piattaforme offshore presenti in Adriatico. E spesso in concentrazioni che eccedono i parametri di legge.
Non lascia spazio a dubbi il rapporto "Trivelle fuorilegge" realizzato da Greenpeace, in cui, per la prima volta, vengono resi pubblici i dati ministeriali relativi all'inquinamento generato da oltre trenta trivelle operanti nei nostri mari. Secondo l'associazione ambientalista la contaminazione e' "ben oltre i limiti previsti per almeno una sostanza chimica pericolosa nei tre quarti dei sedimenti marini vicini alle piattaforme", il 76% nel 2012, il 73,5% nel 2013 e il 79% nel 2014. Ancora: i parametri ambientali sono oltre i limiti per almeno due sostanze nel 67% dei campioni analizzati nel 2012, nel 71% nel 2013 e nel 67% nel 2014. Anche nelle cozze la presenza di sostanze inquinanti ha mostrato evidenti criticita'.

Contro le trivelle. Il 17 aprile tanti SI!



Contro le trivelle. Il 17 aprile tanti SI!
Le trivellazioni sono una pratica barbara e arcaica di ricerca e produzione di fonti energetiche, che violenta il territorio e deturpa il paesaggio, che sottrae sovranità alle comunità locali e le sacrifica alle multinazionali, che impoverisce ulteriormente la Terra, piegandola a un modello di sviluppo non più compatibile con la sopravvivenza del Pianeta e del genere umano.

Il cosiddetto decreto “sblocca trivelle” del governo Renzi rende questa pratica più agile, più snella e accentra nelle mani del governo nazionale la valutazione d’impatto ambientale sulle perforazioni.
In tutta Italia e in tutto il mondo esistono comitati, movimenti, studi scientifici che – oltre a battersi contro le trivellazioni – dimostrano la possibilità e l’utilità di investire su una produzione energetica rinnovabile e pulita, non più fondata su idrocarburi e risorse naturali non rinnovabili.

È il principio di una necessaria e irrinviabile rivoluzione verde, che restituisca centralità all’ambiente e ai diritti degli uomini e delle donne, che coniughi lavoro buono e ecologia.

Il referendum del 17 aprile è importante: sul piano simbolico, culturale e politico.
Ed il fatto che sia oggetto di uno scandaloso oscuramento mediatico è una testimonianza di quanto se ne avverta il pericolo nelle sedi governative e nelle sedi delle multinazionali.

Sinistra italiana voterà SI per bloccare le trivelle e rivendicare la conversione ecologica dell’economia. Facciamolo tutti insieme e avremo vinto la battaglia giusta di una guerra giusta.