domenica 26 giugno 2016

Brexit, l'esito del voto non è né di destra né di sinistra



"Brexit, l'esito del voto non è né di destra né di sinistra". Intervento di Federico Giusti
Confessiamo di avere letto poco dei commenti post voto perché la tendenza dei pensatori e intellettuali nostrani è quella di piegare il voto inglese a giustificare letture parziali della realtà. Da destra e da sinistra tutti a esultare la vittoria del Brexit, o a strapparsi le vesti per il fallimento dell'Europa dei popoli.
Intanto prima del trattato di Lisbona non era neppure contemplata la uscita dalla Ue, se guardiamo ai blog della sinistra radicale inglese si capiscono molte cose, per esempio che il referendum viene ancora visto come espressione dell’estrema destra, della reazione antixenofoba senza neppure abbozzare una lettura critica di cosa sia oggi la Ue
Si aprono intanto scenari nuovi, due anni nei quali molte cose potrebbero cambiare, 24 mesi per armonizzare la uscita della Gb ma anche per comprendere quale sia il modello da seguire senza dimenticarei molteplici accordi che continuano a legare i vari paesi dell'Unione su materie dirimenti per l'economia nazionale. Non è detto insomma che non nascano nuovi equilibri all'interno del capitale europeo....

giovedì 23 giugno 2016

Arresti No Tav/2 Nicoletta Dosio rifiuta di sottostare ai provvedimenti della procura. Il video



Arresti No Tav/2 Nicoletta Dosio rifiuta di sottostare ai provvedimenti della procura. Il video
"Che sia chiaro, io non accetterò di andare tutti i giorni a chiedere scusa ai carabinieri, non accetterò che la mia casa diventi la mia prigione". Così Nicoletta Dosio, storica militante del movimento No Tav in questo video che sta rapidamente facendo il giro del web dopo che ieri la procura di Torino ha disposto l'esecuzione di venti provvedimenti di custodia cautelare di cui ben undici di arresti veri e propri compresi i domiciliari.

"Decidano loro, tanto la nostra lotta è forte, lottiamo per il diritto di tutti a vivere bene - continua Dosio - lottiamo non solo per la nostra valle ma per un mondo più giusto e vivibile per tutti. Noi non abbiamo paura e non ci inginocchiamo davanti a nessuno, e quindi io a firmare non ci vado e nemmeno starò chiusa in casa ad aspettare che vengano a controllare se ci sono o non ci sono. Siamo nati liberi e liberi rimaniamo! Liberi ed uguali!".

Sono già due gli attivisti che hanno dichiarato la loro intenzione di disobbedire alle restrizioni imposte dalla magistratura, sia per la firma giornaliera in commissariato, sia per gli arresti domiciliari: “L’obbedienza non è mai una virtù”,si legge sul sito No Tav.

Arresti No Tav/1, la solidarietà di Usb



Arresti No Tav/1, la solidarietà di Usb
La Confederazione USB esprime solidarietà per i 20 attivisti NO Tav colpiti ieri da provvedimenti cautelari. "Un'opera sbagliata, quella dell'Alta Velocità Torino-Lione, come sbagliati sono gli arresti e le altre misure cautelari attuati ieri a Torino".
"L'opposizione al Tav è opposizione alle speculazioni - si legge ancora - agli affari di grandi gruppi economici, allo sperpero dei soldi pubblici, allo scempio del territorio e dell'ambiente, all'attacco alla salute di intere popolazioni, all'attacco alla democrazia e alla libertà".
Per questo l’USB, come sempre, si sente al fianco di chi "in valle" lotta per l'autodeterminazione della popolazione interessata dai lavori e per poter esprimere liberamente il proprio dissenso. Per questo l’USB auspica e richiede la scarcerazione degli arrestati, il ritiro dei provvedimenti e la smilitarizzazione della Val di Susa.

No Tav. La solidarieta del PRC



No Tav, venti misure cautelari (di cui undici arresti) della procura di Torino. La solidarietà del Prc
Giro di vite della procura di Torino contro i No Tav, con venti misure cautelari disposte questa mattina a seguito di altrettante perquisizioni – nove arresti domiciliari, due arresti in carcere, nove obblighi di firma. Per Ezio Locatelli, segretario del Prc di Torino, si tratta di provvedimenti che "assumono la valenza di un atto persecutorio, di intimidazione". I No Tav sono incolpati di avere danneggiato le reti che circondano il cantiere Tav di Chiomonte e di aver lanciato oggetti a conclusione della grande manifestazione che si è tenuta in Valsusa il 28 giugno del 2015. Un atto di disobbedienza e di protesta contro la militarizzazione e l’assedio di una Valle, "contro la realizzazione di un’opera speculativa e distruttiva di un intero territorio a cui si è risposto, ad un anno di distanza, con una raffica assurda di misure cautelari, segno della volontà di continuare con la strategia della repressione invece che intraprendere la scelta del dialogo politico", continua Locatelli.
Tra le persone colpite da misure cautelari Nicoletta Dosio, storica esponente del movimento No Tav. Nell’esprimere la solidarietà al movimento No Tav Locaatelli ribadisce la ferma volontà, come Rifondazione Comunista,"a sostenere la protesta sociale contro la linea della vergogna, dello sperpero di denaro pubblico, la linea dell’AV Torino-Lione. Costruiamo tutti insieme una risposta partecipata, di massa all’ennesimo atto di intimidazione e repressione".

Solidarietà anche da parte di Eleonora Forenza, parlamentare europea di Gue/Ngl. "La mia solidarietà a Nicoletta Dosio e a tutti gli attivisti No Tav colpiti in queste ore da misure cautelari a Torino, perchè ritenuti responsabili di "tensioni" al cantiere della Torino-Lione, a Chiomonte, il 28 giugno dello scorso anno.  Il movimento No Tav non si fermerà di fronte a quest'ennesimo tentativo di criminalizzare il dissenso, legittimo e sacrosanto, della popolazione della Val di Susa. Come eurodeputata e come militante continuerò a stare al loro fianco". 

Leone Lazzara, storico rappresentante sindacale in Atac (Roma) lascia la Cgil



Leone Lazzara, storico rappresentante sindacale in Atac (Roma) lascia la Cgil
Leone Lazzara, storico rappresentante sindacale in Atac lascia la Cgil. E lo fa postando su Faacebook una sua riflessione sull'argomento. Leone da sempre rappresenta una voce libera e indipendente del sindacalismo di classe. La sua decisione arriva dopo il piccolo terremoto provocato dal caso Bellavita. Questo il testo integrale del post di Lazzara.

Dopo 35 anni, ritengo conclusa la mia esperienza di iscritto e militante della CGIL. Una decisione che mi pesa oltremodo prendere ma che, d'altro canto, sono convinto di dover prendere.
La più grande organizzazione italiana dei lavoratori ha subito la mutazione sindacale alla quale il PCI è stato costretto in politica.
Così come i passaggi dal PCI al PDS, ai DS e al PD sono serviti a trafilare la forma e la sostanza del pensiero marxista per sostituirlo con il suo opposto liberale, mentre i militanti se ne andavano uno dopo l'altro scoprendo di non stare più dalla parte giusta; così anche i passaggi da Trentin a Cofferati, a Epifani e alla Camusso sono serviti a ridurre la CGIL ad un apparato ormai privo di un'autentica identità ideale, subalterno al Padronato, costituito in massima parte da sissignore al fianco dei quali ci si rende via via conto di non poter stare.

venerdì 17 giugno 2016

Renzi ci manderà in pensione prima ma indebitati



Vi spiego perché Renzi ci manderà in pensione prima ma indebitati 
di Giorgio Cremaschi
Si potrà andare in pensione prima ma sottoscrivendo un mutuo ventennale con le banche. Una trovata di Renzi che Cgil, Cisl e Uil trovano «interessante»
Solo la libidine di servilismo da cui sono soggiogati i gruppi dirigenti di CGIL,CISL, UIL può aver fatto sì che questi considerassero interessante il progetto del governo sul prestito bancario ventennale, necessario per poter andare in pensione un po’ prima.
Del resto il confronto con la Francia mostra ogni giorno come i grandi sindacati confederali in Italia siano parte del disastro che è precipitato addosso al mondo del lavoro, cioè siano tra i problemi e non tra le soluzioni.

La sola cosa giusta e ragionevole da fare sarebbe quella di riabbassare l’età pensionabile dai livelli iniqui cui l’ha elevata la legge Fornero. Ma siccome il governo si è impegnato con la Troika a non toccare quella legge, ecco allora il coniglio che salta fuori dal cappello: il mutuo per la pensione.

Landini: “Non vorrei che si arrivasse alle pensioni a tutele progressive”

Pensioni, toni sfumati e tanta cautela. Il più netto è Landini: “Non vorrei che si arrivasse alle pensioni a tutele progressive”

 Toni sfumati e tanta cautela da parte dei sindacati sulla proposta previdenziale del Governo, che pur di non cambiare la legge Fornero si sta intentando uno strumento, l'Ape, tanto cervellotico quanto penalizzante a carico dei lavoratori. Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, ha usato le parole più esplicite ribadendo il proprio no alla proposta avanzata dal Governo sulla flessibilita' per le pensioni.

"Siccome si sono inventati il contratto a tutele progressive, che in realta' di progressivo non ha nulla ne' di tutela, io non vorrei si fossero inventati le pensioni a tutele progressive", contesta Landini a margine di un evento a Bologna per i 115 anni della Fiom.

"Quando un'azienda fa le assunzioni il lavoro non ha tutele e gli diamo soldi nostri, se una persona che lavora dopo quarant'anni, avendo pagato i contributi, addirittura deve essere lui che va in prestito. Questa cosa non ha senso", ribadisce Landini.

"Non e' utile che un tema come questo venga trattato con espedienti di questo genere - conclude- la riforma Fornero va modificata strutturalmente e bisogna cambiare il sistema puramente contributivo, introducendo un sistema pensionistico con elementi di solidarieta' al suo interno e garanzie minime per tutti".

Posizione molto meno frontale, invece, da parte di Susanna Camusso, leader della Cgil. "Quella del prestito pensionistico non e' una idea originale, ne avevamo gia' sentito parlare. Avevamo chiesto una modifica strutturale della legge Monti-Fornero che e' fatta di molti aspetti e su molti non abbiamo ancora risposte, quindi non siamo in grado di dare valutazioni.

Anche la proposta del prestito ha senso se e' una scelta previdenziale che permetta ai lavoratori di ragionare sulla loro pensione in ragione della qualita' del lavoro e della faticosita' del lavoro che hanno. Mi pare che ci sia ancora molto lavoro da fare".
Per il segretario della Cisl Anna Maria Furlan la proposta in linea di massima va bene ma solo se si fa più reale l’allegerimento della restituzione del prestito attraverso le detrazioni fiscali.

Infine, il segretario del Prc, Paolo Ferrero. “La misura del governo è una bugia, perché si configura come un taglio sulle pensioni e al contrario di quello che dice Renzi, come una penalizzazione per i lavoratori e un favore a banche e assicurazioni”. (qui l'intervista a Ferrero)

Ferrero: pensioni, il governo fa il gioco delle tre carte

Ferrero: pensioni, il governo fa il gioco delle tre carte 
Prestito pensioni, Ferrero (RC): “Un favore a banche e assicurazioni. E' molto peggio degli 80 euro”
“La misura del governo è una bugia, perché si configura come un taglio sulle pensioni e al contrario di quello che dice Renzi, come una penalizzazione per i lavoratori e un favore a banche e assicurazioni”. Netto il giudizio di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista che nella conversazione con Intelligonews spiega dove sta quello che definisce “l’inghippo” delle pensioni anticipate ma col “prestito”.

In pensione in anticipo ma col prestito: come valuta la proposta governativa? Punti di forza e di debolezza?
"Il primo elemento è che quella del governo si configura come una bugia, perché il governo dice si va in pensione prima senza penalizzazioni, invece è evidente che le persone interessate sarebbero indebitati per venti anni, cioè dovrebbero pagare fino al 15 per cento della pensione alle banche. Quindi, questo si configura come un taglio sulle pensioni e al contrario di quello che dice il governo come una penalizzazione ai lavoratori e un favore alle banche e alle assicurazione: è veramente una presa in giro galattica. L’altro elemento iper-negativo è che il governo dice che non bisogna modificare la Fornero: in pratica, rimane la legge Fornero, i lavoratori ci perdono non potendo andare in pensione prima e le banche e le assicurazioni ci guadagnano. In sostanza, questo è un provvedimento a favore di banche e assicurazioni. Invece, il tema è che bisogna modificare la Fornero per permettere alla gente di andare in pensione prima ed effettivamente senza penalizzazioni".

Partito della Rifondazione Comunista Federazione Provinciale - Milano

Partito della Rifondazione Comunista Federazione Provinciale - Milano
Il risultato elettorale di “Milano in Comune” e l’elezione di un Consigliere Comunale, consente alla sinistra cittadina di avere un positivo e stabile punto di riferimento per le future battaglie politiche. 19.143 (3,56%) cittadini e cittadine hanno dato la fiducia al candidato Basilio Rizzo e 17.635 (3,5%) hanno sostenuto la lista e i candidati proposti. I candidati presenti nella lista di Rifondazione Comunista, hanno ottenuto molte preferenze a partire da Luciano Muhlbauer (primo dei non eletti) e Anita Sonego (seconda dei non eletti), segno di riconoscimento del lavoro svolto e apprezzamento del loro impegno cittadino. Un risultato che senza nulla togliere alla qualità di tutti gli altri candidati, riconosce il grande lavoro di tutti/e compagni/e del PRC.

martedì 7 giugno 2016

"Lo spazio c'è, la sinistra no". Dall'Emilia Romagna le prime riflessioni sull'esito del voto



"Lo spazio c'è, la sinistra no". Dall'Emilia Romagna le prime riflessioni sull'esito del voto
"Il centrosinistra e' morto e non c'e' nessuno stregone in grado di farlo resuscitare. Al suo posto esiste una cosa chiamata Pd circondata di cespugli messi insieme per l'occasione, che non vince nemmeno nei suoi feudi storici". Giovanni Paglia, parlamentare emiliano-romagnolo di Sinistra italiana, legge cosi' l'esito del primo turno delle amministrative. "La sinistra resiste e dimostra che dove le idee sono chiare e si appoggiano su un progetto non effimero si puo' guardare avanti con speranza", scrive Paglia su Facebook: "Per andare avanti consiglio quindi di liberarsi della zavorra e di partire dalle esperienze migliori".

Diversa l'analisi di Mirco Pieralisi, consigliere comunale uscente di Si a Bologna, ricandidatosi con Coalizione civica in alternativa al Pd di Virginio Merola. Detto della "sostanziale e salutare catastrofe elettorale del Partito della nazione in alcune decisive citta' e il costante aumento dell'astensione", secondo Pieralisi "sul piano generale emerge un dato difficilmente contestabile: quella che noi chiamiamo sinistra alternativa o in altro modo, quella che abbiamo provato anche a denominare (se non a connotare) diversamente in varie occasioni, non raccoglie ne' la protesta anti-sistema, che sempre piu' si rifugia nell'astensione, ne' la spinta al cambiamento radicale".

Quest'ultima, rileva Pieralisi su Facebook, "continua invece ad indirizzarsi, in casi clamorosamente significativi come Roma e Torino e con la singolare ed istruttiva eccezione di Napoli, verso il M5s. Questo malgrado la "sempre piu' pronunciata deriva autocratica" dei grillini, scrive Pieralisi, "speculare al dirigismo renziano, che coesiste con le facce pulite di nuove e nuovi leader locali". Invece, "quella che chiamiamo sinistra non attrae, non convince e non vince- continua il post- ne' in presenza di un'onda espansiva del Pd (come alle Europee del 2014), ne' in presenza di un crollo elettorale di quel partito". Di conseguenza, "guai ad ignorare il quadro generale, altrimenti-avverte Pieralisi- anche qualche buon seme rischia di essere gettato al vento".

Invita ad una riflessione sui limiti della sinistra anche Bruno Papignani, segretario regionale della Fiom-Cgil: "Alle elezioni cala ancora l'affluenza, nessuno riesce a catturare anima e corpo dei cittadini. Situazione complessa per il Pd, Renzi non e' sereno. Lo spazio c'e', la sinistra no", e' la fotografia scattata dal leader delle tute blu.