martedì 22 dicembre 2015

LE ELEZIONI SPAGNOLE DEL 20 DICEMBRE

Le elezioni spagnole del 20 dicembre

di Ramon Mantovani
 Per capire i risultati delle elezioni spagnole del 20 dicembre è necessario conoscere, almeno sommariamente, il sistema elettorale. Altrimenti si può incorrere in gravi fraintendimenti ed errori interpretativi.
Il territorio dello stato spagnolo è diviso in 52 circoscrizioni elettorali provinciali.
Non esiste un collegio unico nazionale (come esisteva in Italia ai tempi del proporzionale) per attribuire ai partiti anche i seggi corrispondenti ai voti che non hanno concorso ad eleggere direttamente nelle circoscrizioni.
Essendo le circoscrizioni disomogenee dal punto di vista della popolazione e del rapporto seggi elettori sono sempre stati avvantaggiati i due grandi partiti (PP e PSOE) e i partiti nazionalisti catalani, baschi e galiziani. E svantaggiati i partiti presenti su tutto il territorio ma non abbastanza grandi per eleggere direttamente nella stragrande maggioranza delle circoscrizioni.
In altre parole, che gli esempi concreti parlano da soli, nelle elezioni del 20 dicembre i seggi dei partiti presenti su tutto il territorio hanno un rapporto con il numero di elettori molto diverso. Un seggio del PP rappresenta 58mila voti. Del PSOE 61mila. Di PODEMOS 75mila. Di CIUDADANOS 87mila. Di IZQUIERDA UNIDA 460mila (!!!).

RICORSO DECRETO LEGGE SU PENSIONI



Note e indicazioni fornite in data 21.12.2015 per fare ricorso davanti al giudice del lavoro in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n.70/2015, contro il decreto legge 21.5.2015 n.65 (governo Renzi) convertito in legge n.109/2015, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n.166 del 20.7.2015.
Cari/e compagni/e,

circa sei mesi fa alcuni compagni della città e della provincia di Milano – su indicazione e suggerimento del collettivo pensionati di Milano dell’Area sindacale “Il sindacato è un’altra cosa-opposizione Cgil” – hanno presentato istanza in via amministrativa alla Direzione INPS (competente per città o territorio di residenza di ogni ricorrente), usando il testo del modulo a suo tempo a voi fornito e che riteniamo opportuno allegare in copia alla presente.

Sinistra, lettera aperta di Pippo Civati e Paolo Ferrero



Sinistra, lettera aperta di Pippo Civati e Paolo Ferrero
Pubblicato il 21 dic 2015
La primavera prossima si andrà al voto in molte importanti città. Occasione imperdibile per la costruzione di un’alternativa politica, morale e sociale al governo del Partito Nazione: in quasi tutte le realtà si sta lavorando in questa direzione.

Chi parla di “eccezioni locali” sta sbagliando: non esistono un Pd nazionale “cattivo” e un Pd locale “buono” con cui invece si possono stringere alleanze. Si tratta ovunque dello stesso Pd e delle stesse politiche. Precarietà, nuove povertà, marginalità sociale, dramma abitativo: gli effetti di Jobs act, “buona” scuola, finanza fantasiosa (dopo quella creativa di Tremonti) si manifestano dolorosamente e con chiarezza proprio a livello locale, ed è con l’impatto delle politiche nazionali che i nuovi sindaci si troveranno a fare i conti.

lunedì 21 dicembre 2015

In Iraq per tutelare i grandi affari di Trevi.



"In Iraq per tutelare i grandi affari di Trevi. Noi in piazza il 16 gennaio". Intervento di Giorgio Cremaschi

La decisione del governo Renzi di inviare 450 soldati in Iraq sulla diga di Mossul è un atto di guerra in violazione brutale dell'articolo 11 della Costituzione, aggravato dalle ragioni privatistiche che lo motivano.

La società Trevi ha vinto l'appalto per la ristrutturazione della grande diga sull'Eufrate. E qui c'è già la prima menzogna della propaganda governativa, simile a quelle che si usano per giustificare le grandi opere in Italia. La diga infatti non è sull'orlo del crollo; tale affermazione, fatta per dare più valore morale all'invio di truppe, è stata smentita dallo stesso direttore dell'impianto che ha dichiarato che l'impianto opera in assoluta normalità. L'investimento di miliardi di euro serve ad un potenziamento dell'opera e la vittoria all'asta dell'azienda di Cesena fa parte della normale giostra dei grandi affari. All'interno dei quali rientrano anche le spese sulla sicurezza.

sabato 19 dicembre 2015

LA RIFORMA COSTITUZIONALE IN SINTESI.



LA RIFORMA COSTITUZIONALE IN SINTESI.

SCHEDA/COMMENTO DEL PROF. AZZARITI

La Riforma Costituzionale: La fine del bicameralismo perfetto e la riduzione delle funzioni del Senato, eliminato il rapporto di fiducia tra il Governo e il Senato. Sarà la sola Camera ad accordare o revocare la fiducia al Governo.

venerdì 18 dicembre 2015

CONSIGLIO COMUNALE DEL 17 DICEMBRE 2015

CONSIGLIO COMUNALE DEL 17 DICEMBRE 2015
 
 INTERVENTO DI BASILIO RIZZO PRIMA DELLA DISCUSSIONE DELLA DELIBERA SUGLI SCALI FERROVIARI RIPROPOSTA IN AULA DOPO LA BOCCIATURA DELLA SETTIMANA SCORSA.

Quando mi sono insediato nel ruolo di Presidente del Consiglio ho detto che avrei rispettato il mio ruolo anche quando ci fosse stata un’eventuale (che auspicavo non ci fosse) frizione nei confronti delle scelte della Giunta perché sono profondamente convinto del valore del confronto dialettico tra quello che pensa la giunta e quello che pensa il consiglio.
Do atto al fatto che il Sindaco, in tutti questi giorni, non è mai intervenuto su di me per nessuna decisione che riguardasse le scelte del Consiglio e ci siamo parlati molto, perché c’è stato di mezzo anche il 12 dicembre, e quindi avremmo avuto modo di farlo anche in via informale.

PENSIONI: DOPO 25 ANNI, 8 CONTRORIFORME E' ORA DI CAMBIARE



25 ANNI, 8 CONTRORIFORME
è ora di cambiare

Lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate

le pensioni sono di nuovo sotto attacco, è indispensabile reagire per impedire la cancellazione definitiva dei diritti sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza.

La pensione è “una retribuzione differita” e non sono “soldi per un consumo differito” come vorrebbe il nuovo presidente dell’INPS. La pensione “deve essere proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto” in modo da “garantire una vita libera e dignitosa al lavoratore ed alla propria famiglia” (art.36 della Costituzione).

giovedì 17 dicembre 2015

Una firma contro il fascismo



Una firma contro il fascismo

Rifondazione Comunista aderisce alla campagna che parte da Milano per la messa fuori legge di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste. Invitiamo compagne e compagni a sottoscrivere appello on line 

Al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Al Presidente del Senato Pietro Grasso
Alla presidente della Camera Laura Boldrini

Si chiede l’immediato scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste, da Forza nuova a Casa Pound a Lealtà azione alla Comunità militante dei dodici raggi e consimili, che traggono ispirazione dal passato ventennio mussoliniano come dal nazismo e che assumono come modelli di riferimento organizzazioni terroristiche e antisemite dello scorso secolo, come la Guardia di Ferro rumena e Le croci frecciate ungheresi. Diversi esponenti di questi stessi raggruppamenti sono stati in questi anni protagonisti di atti apologetici del fascismo, violenze gravissime, spesso a sfondo razziale, e per queste ragioni condannati dalla giustizia ordinaria. La volontà da parte di dette formazioni di ricostituire nel presente il partito fascista, contravvenendo alla legge, è un dato inconfutabile. La stessa Corte di Cassazione, l’8 gennaio 2010 (sentenza 19449 Quinta sezione penale), riguardo Forza nuova, ribadiva la natura «nazifascista» dell’organizzazione. Si richiede altresì da subito il divieto alle organizzazioni citate di poter accedere a spazi pubblici, all’aperto o al chiuso, per manifestazioni, convegni, concerti, raccolta firme o altre attività a fini propagandistici.

Perchè abbiamo bocciato la trasformazione urbanistica proposta da Pisapia a Milano



Perchè abbiamo bocciato la trasformazione urbanistica proposta da Pisapia a Milano
di Anita Sonego

Mercoledì 9 dicembre il Consiglio Comunale di Milano ha bocciato l’ Accordo di Programma tra Comune e Ferrovie dello Stato per la “trasformazione urbanistica” di 7 scali ferroviari dismessi.

La delibera, di grande rilevanza strategica per il futuro della città, era stata licenziata dalla Giunta il 19 novembre e discussa in sole 2 sedute della Commissione urbanistica.
Si trattava di decidere il ” riuso edificatorio” di 1.300.000 mq con una previsione insediamenti di 20.000 nuovi abitanti ed almeno 2.000 addetti ad attività artigianali e terziarie.

19 dicembre fuori tutt@! Sosteniamo lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione.



19 dicembre fuori tutt@! Sosteniamo lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della grande distribuzione.

Le lavoratrici e i lavoratori della grande distribuzione scioperano una seconda volta il 19 dicembre, dopo la mobilitazione del 7 novembre, e manifestano a Milano.
Sosteniamo con forza la loro lotta, che è importantissima per i salari e le condizioni di lavoro di tutte le lavoratrici e i lavoratori.

Lo è perché in questo settore si è sperimentato in questi anni il massimo dello sfruttamento: moltiplicazione dei contratti con ogni forma di precarietà, subordinazione della vita delle lavoratrici e dei lavoratori ai tempi delle imprese, liberalizzazione degli orari che ha invaso i giorni festivi impedendo le normali relazioni tra le persone.

lunedì 14 dicembre 2015

I MOTIVI PER I QUALI I CONSIGLIERI DEL GRUPPO SINISITRA PER PISAPIA BASILIO RIZZO E ANITA SONEGO NON HANNO VOTATO LA DELIBERA DELL’ADESIONE ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA TRASFORMAZIONE URBANISTICA DELLE AREE FERROVIARIE DISMESSE E IN DISMISSIONE



I MOTIVI PER I QUALI I CONSIGLIERI DEL GRUPPO SINISITRA PER PISAPIA BASILIO RIZZO E ANITA SONEGO NON HANNO VOTATO LA DELIBERA DELL’ADESIONE ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA PER LA TRASFORMAZIONE URBANISTICA DELLE AREE FERROVIARIE DISMESSE E IN DISMISSIONE
 
Gli scali ferroviari sono una risorsa decisiva per qualificare il tessuto urbano, garantendo insieme alle (poche) aree ex-industriali rimaste ed alle caserme dismesse gli ultimi spazi nel gia’ troppo costruito di una città piccola degli attuali confini municipali quale è Milano.
Una risorsa preziosa che deve essere affrontata in una visione unitaria che valorizzi due esigenze primarie dei milanesi: l’ambiente ed i diritti sociali soprattutto dei ceti meno fortunati (in primo luogo il diritto alla casa).
 
Quindi bisognerà far respirare la città con parchi e verde in misura significativa e coordinata e privilegiare nella residenza l’edilizia residenziale sociale in particolare in affitto (case popolari).

Atti di forza contro il diritto di sciopero.



Atti di forza contro il diritto di sciopero.

Il presidente della Commissione di garanzia (anti)sciopero, in linea con tutte le azioni della Commissione da quando è stata costituita, ha deciso di annullare il diritto di sciopero.

Questa volta la scusa sembra buona: i sindacati dei trasporti maggiormente rappresentativi (dell’osservanza alle scelte padronali), ovvero Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, hanno firmato un accordo che limita ulteriormente questo fondamentale diritto, già gravemente bloccato dalle franchigie decise dalla L. 146/90, e lo hanno fatto senza sentire il parere di nessuno, permettendosi di interferire con scelte che riguardano principalmente il territorio romano ed arrivando all’assurda scelta di renderlo esigibile “a fini di efficacia generale”.

I giovani ormai sono condannati ad una vita precaria generata proprio dal lavoro precario



I giovani ormai sono condannati ad una vita precaria generata proprio dal lavoro precario.Costretti a schiavizzarsi per non perdere un posto. Ecco perchè.

Dietro questo già avviato processo di precarizzazione del mondo del lavoro si cela anche una contestuale e progressiva precarizzazione della vita dei giovani, condannati ad un futuro nero. Intanto, a fronte dell’enorme espansione demografica delle popolazioni africane e dell’aumento di giovani disponibili a venire in Europa per fare qualunque lavoro e a qualsiasi condizione, l’Europa intera si attrezza diminuendo i diritti dei lavoratori nascondendosi dietro la parola ‘competitività’. Il Job’s Act deve essere letto anche in questa prospettiva.

Salvare le banche, rapinare i clienti. E' il capitalismo bellezza!



Salvare le banche, rapinare i clienti. E' il capitalismo bellezza!

Il governo vara il “salva obbligazionisti”. Una copertura dei risparmi fino a 100 mila euro. Ma le polemiche sul caso delle quattro banche salvate dai fallimenti non si placano. In particolare è da Bruxelles che arriva l’attacco più duro: sono stati venduti prodotti pericolosi e inaffidabili.
Sulla vicenda del pensionato suicidatosi a Civitavecchia dopo aver perso tutti i risparmi investiti in Banca Etruria, il Codacons ha deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica per il grave reato di istigazione al suicidio. L’associazione è durissima. “Chiediamo alla Procura di Civitavecchia di aprire una indagine sulla base dell’art. 580 del Codice Penale, volta ad accertare eventuali responsabilità di terzi nel suicidio del pensionato – afferma il presidente Carlo Rienzi – In particolare vogliamo sapere se eventuali comportamenti di organi pubblici o soggetti privati abbiano potuto in quale modo contribuire al tragico gesto, spingendo l’uomo alla disperazione e quindi al suicidio. Si tratta di un episodio gravissimo, e il rischio maggiore è quello dell’emulazione – prosegue Rienzi – Per tale motivo è importante ricordare a chi in questi giorni ha perso tutti i risparmi a causa del salvataggio delle 4 banche, che non tutto è perduto, e che esistono azioni legali come quella avviata dal Codacons che mirano al recupero integrale degli investimenti”.

Ricostruzione del centrosinistra o uscita a sinistra dalla morte del centrosinistra



"Ricostruzione del centrosinistra o uscita a sinistra dalla morte del centrosinistra". Intervento di Franco Ferrari

Il Manifesto di stamattina riporta, virgolettata, una dichiarazione di Vendola che a mio parere chiarisce bene uno degli ostacoli al processo unitario a sinistra: "Il centrosinistra è morto. Lo ha ucciso Renzi. Per ricostruirlo bisogna battere il renzismo". La citazione contiene tre proposizioni.

1)      "Il centrosinistra è morto". Su questo penso che siamo quasi tutti d'accordo. la differenza di analisi sta nel decidere quando sia avvenuta la sua morte. Per alcuni, e io sono tra quelli, era morto con la crisi e la caduta dell'ultimo governo Prodi. Ma questa è una differenza che riguarda il passato.

Nota della segreteria nazionale del PRC-SE sul processo unitario a sinistra



Nota della segreteria nazionale del PRC-SE sul processo unitario a sinistra
Pubblicato il 13 dic 2015
Alle compagne e ai compagni di Rifondazione Comunista e della sinistra
Care compagne e cari compagni,
la riunione di venerdi 11 u.s. del tavolo delle forze di sinistra che avevano sottoscritto il documento “Noi ci siamo. Lanciamo la sfida” si è risolta con una rottura che ha impedito di procedere alla convocazione dell’Assemblea unitaria del 15/17 gennaio, come era previsto dal documento unitario e come noi abbiamo riproposto.
Dopo settimane di discussioni ci siamo infatti trovati dinnanzi alla comunicazione dell’intenzione da parte di coloro che fanno parte di Sinistra Italiana di anteporre la costruzione di un nuovo partito di sinistra – con la richiesta di sciogliere tutti i partiti esistenti come condizione di partecipazione alla costruzione del nuovo partito – alla proposta su cui avevamo lavorato per mesi di dar vita ad un processo unitario per un nuovo soggetto politico.

lunedì 30 novembre 2015

Legge di stabilità 2016: un inno al neoliberismo: documento R.Fantozzi



Legge di stabilità 2016: un inno al neoliberismo
Pubblicato il 30 nov 2015
di Roberta Fantozzi -
Continuano le operazioni di propaganda e manipolazione del governo sulla Legge di Stabilità. Ma la Legge di stabilità per il 2016 è un inno al neoliberismo: prodiga verso le imprese e i ceti abbienti, a cui destina una gran quantità di risorse in tutti i modi possibili, mentre accelera la distruzione di ogni comparto e funzione pubblica con l’eccezione della spesa militare, favorisce l’evasione fiscale, e non dà che qualche mancia per la condizione di disagio sociale dei più deboli.

Luttwak e Poletti sono dei reazionari. La loro visione del mondo fa venire i brividi



"Luttwak e Poletti sono dei reazionari. La loro visione del mondo fa venire i brividi". Intervento di Giorgio Cremaschi

Chissà perché in questi giorni ho finito per associare Edward Luttwak a Giuliano Poletti.
Sono due persone diversissime per storia cultura e esperienze, l'uno intellettuale militante dell'imperialismo USA , l'altro burocrate un poco rozzo del pentitismo comunista. Sono persone normalmente lontanissime eppure le loro uscite di questi giorni sui mass media italiani me li hanno fatti sembrare assai vicini. Il primo a La7 ha rivendicato con orgoglio il sostegno degli Stati Uniti ai talebani e a ciò che ne è seguito. È stato un buon affare comunque, ha detto, perché in Afghanistan è crollata l'Unione Sovietica è così l'Occidente ha visto sconfitto il suo principale nemico.

Ammortizzatori sociali, un milione rischiano di rimanere senza tutele in caso di crisi



Ammortizzatori sociali, un milione rischiano di rimanere senza tutele in caso di crisi

Sono più di un milione a livello nazionale i lavoratori che rischiano di restare senza reddito e senza tutele sociali in caso di crisi aziendali. La scoperta è stata fatta dalla Fiom-Cgil dell’Emilia Romagna. In questa regione il calcolo si ferma a piu' di 100.000 addetti (di cui 1.838 imprese interessate nel solo territorio di Bologna) e riguarda soprattutto le aziende artigiane. "Si tratta dell'effetto immediato", segnala la Fiom-Cgil Emilia-Romagna, prodotto dal decreto legislativo 148 applicativo del Jobs Act, quello sul riordino degli ammortizzatori sociali. Nei fatti, continua il sindacato in una nota, "e' stata tolta la possibilita' di ricorrere all'Aspi dal 24 di settembre di quest'anno per i lavoratori sospesi e si rimanda alla costituzione di fondi nazionali la possibilita' di integrare il reddito, senza l'intervento pubblico dell'Inps e con la compartecipazione alla 'spesa' degli stessi lavoratori".

Le combattenti curde sono la prima difesa contro Daesh

Le combattenti curde sono la prima difesa contro Daesh
Pubblicato il 29 nov 2015
La rappresentante del movimento delle donne curde in prima linea contro i terroristi in Iraq e in Siria, dimostra la sua solidarietà alla Francia.
Intervista a cura di Jérémy Andre
 The Point: Qual è stata la reazione dei curdi agli attentati di Parigi?
Nursel Kilic: Con tutti i rappresentanti delle associazioni della comunità curda in Francia eravamo presenti per i tre giorni successivi agli attentati di Oberkampf per commemorare questo terribile massacro perpetuato nel cuore di Parigi. I curdi sono stati profondamente toccati e rattristati da questo attacco. Infatti i combattenti curdi, uomini e donne, sono la prima difesa contro Daesh nel Medio Oriente. I curdi sono colpiti regolarmente da simili massacri. È per questo che ci troviamo nella posizione migliore per capire e condividere con tutto il cuore il dolore e la rabbia dei francesi.

Fermiamo Erdogan, sosteniamo i kurdi



Fermiamo Erdogan, sosteniamo i kurdi

di Giuliana Sgrena
Improvvisamente, dopo dieci anni di stallo, verrà accelerato il processo di adesione della Turchia all’Unione europea in cambio della chiusura delle sue frontiere per evitare il passaggio dei migranti verso l’Europa. Non solo, la Turchia riceverà in cambio 3 miliardi di euro e l’Europa chiuderà gli occhi sulla violazione dei diritti umani da parte del regime di Erdogan. Ancora più grave: l’Europa «ignora» o fa finta di ignorare il ruolo del sultano nell’appoggio fornito ai fanatici fascistoidi dell’Isis, anche perché questi aiuti in passato arrivavano persino dall’occidente.

Intervista a Fausto Bertinotti: “Poletti avvelena i pozzi puntando alla fine dell’uguaglianza tra lavoratori”



Intervista a Fausto Bertinotti: “Poletti avvelena i pozzi puntando alla fine dell’uguaglianza tra lavoratori”

“Quella del ministro Poletti è una provocazione, anche rozza, certo. Uno potrebbe fare spallucce e passare avanti. E invece va presa sul serio perché è la manifestazione pubblica di un veleno che il corpo del sistema economico mette in circolo. L’obiettivo del veleno è semplice: la fine del principio di uguaglianza nel lavoro. Quello secondo cui a parità di lavoro, c’è parità di salario: è questo che viene aggredito nelle fondamenta. E diventa tutto discrezionale. L’opera chi la quantifica? Chi decide? L’ impresa e il mercato. Non il lavoratore, non più”.

lunedì 16 novembre 2015

vi invitiamo a boicottare i supermercati che vogliono ridurre gli stipendi ai dipendenti

VI INVITIAMO A BOICOTTARE I SUPERMERCATI CHE VOGLIONO RIDURRE GLI STIPENDI AI DIPENDENTI. (Auchan, Carrefour, Coin, Conbipel, Coop, Coin, Decathlon, Despar, Ikea, Esselunga, Leroy Merlin, Max Mara, Metro, Ovs, Pam, Rinascente, Universo Sport, Selex, Simply, Sisa, Vegè, Zara, ecc.).
Sabato 7 novembre i dipendenti dei supermercati privati e cooperativi, dopo 22 mesi di trattative inconcludenti, hanno scioperato per il rinnovo del contratto di lavoro.
I padroni dei supermercati vogliono ottenere una riduzione dei salari e l’aumento della flessibilità. Hanno chiesto un po’ di tutto: l’annullamento degli scatti di anzianità, l’eliminazione di 32 ore di permesso retribuito, la sterilizzazione di 13esima e 14esima ai fini del calcolo del Tfr, il ritorno a 40 ore di lavoro e maggiore flessibilità gestita unilateralmente dalle aziende. Le grandi coop chiedono la riduzione delle maggiorazioni domenicali, del notturno, dello straordinario e del supplementare; l’eliminazione della retribuzione dei primi tre giorni di assenza per malattia; condizioni retributive e normative inferiori per i nuovi assunti e per il Sud la possibilità di derogare al Contratto Nazionale.
Se il taglio dei salari passa nei supermercati, poi passerà anche negli altri settori che devono rinnovare il Contratto (metalmeccanici, pubblico impiego, ecc.). Se i salari continuano a scendere le famiglie avranno sempre meno soldi in tasca da spendere e la crisi si aggraverà.
I soldi dei supermercati sono i vostri: impedite che i padroni li usino per aumentare i profitti e tagliare gli stipendi di chi lavora!
Vi invitiamo quindi ad un atto di solidarietà di classe con i lavoratori e le lavoratrici.
NON ANDATE A FARE LA SPESA NEI SUPERMERCATI FINO A QUANDO I PADRONI NON AVRANNO FIRMATO IL CONTRATTO DI LAVORO. NELLE PROSSIME SETTIMANE ANDATE AL MERCATO E BOICOTTATE I SUPERMERCATI!

Attentati Parigi: alimentare la guerra di civiltà è il gioco dello Stato Islamico



Attentati Parigi, Ferrero: alimentare la guerra di civiltà è il gioco dello Stato Islamico

Il nostro cordoglio per le vittime della barbarie nazista dell’Isis che ieri si è espressa in tutta la sua evidenza a Parigi.
L’Isis uccide e distrugge per separare e seminare odio. L’Isis è una fabbrica di odio che vuole distruggere ogni forma di pacifica coesistenza tra i popoli e nei popoli per cercare di assoggettare i musulmani ai suoi barbari precetti che nulla hanno a che vedere con la religione.

L’Isis sa benissimo che con la sua azione terroristica e assassina peggiora la vita dei musulmani e aumenta la diffidenza e l’odio nei confronti dei musulmani in tutto il mondo.
 Questo è esattamente il suo obiettivo: creare una linea di divisione tra i musulmani e gli altri in modo da potersi candidare a comandarli e organizzarli secondo i suoi precetti. L’Isis attacca l’Occidente ma il loro obiettivo di fondo è cambiare radicalmente il mondo islamico per dominarlo, sottomettendolo alla sua logica nazista.

Parigi, Fiom e Prc: "Non si può cadere in quello che i terroristi vogliono"



Parigi, Fiom e Prc: "Non si può cadere in quello che i terroristi vogliono"

"Il nostro cordoglio per le vittime della barbarie nazista dell'ISIS che ieri si è espressa in tutta la sua evidenza a Parigi”. Sono le parole di Paolo Ferrero segretario del Prc, a seguito degli attentati di Parigi. “L'ISIS uccide e distrugge per separare e seminare odio.

 L'ISIS è una fabbrica di odio che vuole distruggere ogni forma di pacifica coesistenza tra i popoli e nei popoli per cercare di assoggettare i mussulmani ai suoi barbari precetti che nulla hanno a che vedere con la religione musulmana”, aggiunge Ferrero. “Occorre sconfiggere non solo l'ISIS ma le idee barbariche che la animano, il suo progetto politico”, dichiara ancora. “Al contrario, i fascioleghisti di casa nostra propongono a loro volta l'odio e la guerra di civiltà: come fanno i nazisti dell'ISIS. Noi al contrario operiamo affinchè l'umanità possa vivere in pace, in una libera coesistenza tra fedi, convincimenti, culture ed etnie diverse. Per questo sosteniamo il popolo Kurdo nella sua battaglia contro l'ISIS e lo stato islamico, battaglia finalizzata a costruire la democrazia e la civile convivenza tra i popoli. Per questo chiediamo una volta ancora che il PKK venga tolto dalla lista dello organizzazioni terroristiche: il PKK si batte concretamente per la sconfitta dei terroristi dell'ISIS, è vergognoso che venga considerato una organizzazione terroristica", è la conclusione.

Parigi, Usb: "La reazione migliore per i lavoratori è continuare le loro lotte"



Parigi, Usb: "La reazione migliore per i lavoratori è continuare le loro lotte"

Sui fatti di Parigi pubblichiamo il comunicato integrale dell'Unione sindacale di base

"Ancora una volta, ieri a Parigi, due giorni fa a Beirut, la settimana scorsa sull’aereo russo in Sinai gente comune, lavoratrici e lavoratori, giovani, famiglie intere pagano con la vita per guerre che non hanno voluto né deciso.

Così come la pagano le popolazioni innocenti che subiscono continui bombardamenti.
La bestialità con cui il terrorismo dell’Isis attacca nei Paesi che li combattono è la drammatica risultante della scelta di portare la guerra nei Paesi a noi vicini per l’accaparramento delle risorse o per destabilizzare governi non allineati.
L’Unione Europea è anch’essa artefice di questa situazione. Oggi è vittima ma è contemporaneamente carnefice.

Parigi, Cgil: "Alla violenza e al terrore si risponde rilanciando il dialogo e il processo di pace"



Parigi, Cgil: "Alla violenza e al terrore si risponde rilanciando il dialogo e il processo di pace"

Di seguito il testo della lettera inviata dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso ai sindacati francesi.
 
Cari compagni e cari amici,
a nome della Cgil esprimo la più ferma e risoluta condanna per l'attacco terroristico che ieri a Parigi ha causato la morte di tante donne e tanti uomini innocenti, gettando nel panico la città e suscitando orrore e sgomento presso la comunità internazionale e nelle coscienze di tutti coloro che credono nella democrazia e nella civile convivenza.

mercoledì 11 novembre 2015

EXPO E LA QUIETA DISEDUCAZIONE DI MASSA



EXPO E LA QUIETA DISEDUCAZIONE DI MASSA

10 novembre 2015 da Emilio Molinari
Giorni or sono l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha inserito le carni trattate tra gli alimenti certamente cancerogeni e le carni rosse come possibili cancerogeni. L’OMS non è l’ultima associazione di vegetariani incazzati è l’ONU. Expo si è chiusa il 31 Ottobre. Ma questa denuncia non ha scosso minimamente né la politica, né i media, né l’entusiasmo popolare per la “vittoria” italica e di Milano promossa a capitale morale e modello da esportare a Roma. Gufi … e critici, se ne stiano zitti, un simile risultato non va oscurato in alcun modo.
Ora io non mi nascondo che Expo abbia avuto ricadute positive sulla città e nemmeno le azioni positive che si sono svolte per iniziativa dell’associazionismo e delle realtà contadine. Ma non è questo il segno di Expo e non è ciò che mi amareggia. Se vogliamo parlare seriamente di oscuramento, dobbiamo parlare dell’impossibilità, che c’è stata, di far sentire critiche e proposte alternative.

lunedì 9 novembre 2015

Sanità, lo sciopero di massa dei medici.



Sanità, lo sciopero di massa dei medici. "Basta, non ci stiamo ad essere trattati come numeri. La salute dei cittadini è una cosa seria". Intervista a Troise (Anaao-Assomed)

C’è una miscela esplosiva nella sanità e i medici, sorprendentemente, si trovano davanti a questo malcontento. Medici e ospedali si trovano stretti tra i tagli del Governo e la protesta, sotto varie forme, dei cittadini. E per il 16 dicembre ben 18 sigle sindacali hanno proclamato uno sciopero che rievoca quello storico di tre giorni del 1973.

Siete veramente arrabbiati stavolta?

Forse per la prima volta i medici dipendenti e i medici convenzionati, professionisti del servizio sanitario, decidono di mettersi insieme per lanciare un grido di allarme sul presente e sul futuro della sanità pubblica. Mi sembra che questo dica tutto della fase che stiamo attraversando. Oggi non solo la sanità pubblica si trova stretta tra conflitti istituzionali, ma c'è anche un definanziamento progressivo che, nonostante quello che dicono, ci ha confinato all’ultimo posto per spesa pubblica tra i paesi dell’Ocse, e con risultati di gran lunga migliori. Occorre, dall'altro lato far fronte a una sofferenza dei cittadini che hanno a che fare con una diminuzione della qualità e della quantità dei servizi e magari con un aumento delle tasse locali per far fronte al deficit della sanità. Credo che in questa miscela i medici vogliono sviluppare una azione di difesa, che deriva dal loro ruolo di garanzia sia verso lo Stato, della qualità delle prestazioni, che verso i cittadini dell’efficacia delle prestazioni. In fondo si tratta di un elemento di quella passione civile che dal ’73 ci anima.

Rifondazione Comunista e soggetto unitario della sinistra: il documento approvato dal CPN.




Rifondazione Comunista e soggetto unitario della sinistra: il documento approvato dal CPN.
 Il Comitato Politico Nazionale ribadisce la necessità di proseguire sulla strada del rilancio politico e organizzativo del Partito della Rifondazione Comunista e nella costruzione di una sinistra antiliberista e alternativa al Partito Democratico e al governo Renzi.
Il rilancio e il rafforzamento del partito, a partire dal recupero dell’orgoglio e del senso di appartenenza a Rifondazione Comunista e del ruolo che ha svolto e svolge “in direzione ostinata e contraria”, non ha nulla di conservatore né di burocratico ma nasce dalla consapevolezza che c’è più che mai bisogno del contributo delle comuniste e dei comunisti per contrastare il capitalismo globalizzato, la crescita delle disuguaglianze, lo svuotamento delle conquiste sociali e democratiche, il dilagare di guerre, xenofobia, razzismi.

"Pensioni, la proposta di Boeri e la foglia di fico dell'equità".



"Pensioni, la proposta di Boeri e la foglia di fico dell'equità".
Non per tagli ma per equità titola il dossier sulle pensioni del presidente dell'Inps Tito Boeri. La verità è l'esatto opposto, la foglia di fIco dell'equità, assieme a quella della riduzione dei privilegi della casta politica e sindacale, serve proprio a coprire un taglio strategico alle prestazioni e allo stesso sistema pensionistico pubblico.
Il documento del presidente è molto dettagliato nelle cifre e questo serve a rafforzare la sua immagine bocconiana. Tuttavia le cifre possono cambiare e soprattutto possono a volte portare fuori strada, se non si esaminano i concetti a cui sono connesse. Chi non sarebbe d'accordo a garantire 500 euro mensili a chi ha più di 55 anni ed è senza reddito? Il problema è a quali condizioni e soprattutto chi paga e qui subito emerge l'ideologia liberista della proposta INPS.

NOI CI SIAMO, LANCIAMO LA SFIDA



NOI CI SIAMO, LANCIAMO LA SFIDA
il documento sul processo unitario a sinistra è stato elaborato e condiviso da Act!, Altra Europa con Tsipras, Futuro a Sinistra, Partito della Rifondazione Comunista, Possibile, Sinistra Ecologia Libertà. Alle riunioni del tavolo hanno partecipato Sergio Cofferati e Andrea Ranieri. 
1. NOI CI SIAMO, LANCIAMO LA SFIDA
Riteniamo non solo necessario ma non più procrastinabile avviare ORA il processo costituente di un soggetto politico di sinistra innovativo, unitario, plurale, inclusivo, aperto alle energie e ai conflitti dei movimenti dei lavoratori e delle lavoratrici, dei movimenti sociali, dell’ambientalismo, dei movimenti delle donne, dei diritti civili, della cittadinanza attiva, del cattolicesimo sociale.

domenica 11 ottobre 2015

I PICCONATORI DEL SINDACATO



I PICCONATORI DEL SINDACATO
di Giorgio Cremaschi


La Confindustria ha deciso di non rinnovare più i contratti nazionali, nonostante la moderazione delle piattaforme già varate da CGIL CISL UIL, con richieste salariali medie di 30 euro lordi all'anno e con la piena disponibilità a venire incontro a tante richieste delle imprese. A sua volta il governo ha prestato un doppio soccorso agli industriali, come imprenditore, con il blocco dei contratti pubblici, e come legislatore con l'annuncio della legge sul salario minimo. Quest'ultima in realtà dovrebbe essere definita come legge per rendere minimo il salario, visto che la cifra ipotizzata, 6 euro lordi all'ora, è poco più della metà della retribuzione minima prevista dai contratti nazionali. Grazie alla nuova legge e al Jobs act, una impresa potrebbe licenziare i suoi dipendenti pagati 12 euro e poi assumere gli stessi o altri lavoratori al salario minimo di legge.

I PICCONATORI DELLA COSTITUZIONE



I PICCONATORI DELLA COSTITUZIONE

di Paolo Ciofi


Sentite questa. È la scoperta epocale di Ezio Mauro direttore di Repubblica. Secondo lui, da come si comporterà un plurindigato ex spicciafaccende del Cavaliere dipenderà il profilo del Pd, addirittura «cosa sarà la nuova sinistra nel nuovo secolo». Né più né meno questo sarebbe il tema al centro della politica italiana, «Verdini permettendo». È la solita visione della politica politicante (e dichiarante), in questo caso spinta al limite del grottesco, tutta concentrata sulle manovre di palazzo. Lontana mille miglia dai contenuti, dai mille problemi che travagliano la vita quotidiana delle donne e degli uomini in carne e ossa.

MARINO L'ONESTO. CHI FESTEGGIA E CHI NO



MARINO L'ONESTO. CHI FESTEGGIA E CHI NO
di Bruno Carchedi

E così Renzi ce l'ha fatta. Dimissionato Marino, si odono rumori di grande festa. Festeggiano Lega e fascisti, festeggiano Del Debbio, Sallusti e Santanchè, che per due anni hanno dedicato tutte le loro energie a demolire la figura del sindaco di Roma con una campagna di menzogne e mezze verità. Festeggiano i parenti e amici di Alemanno piazzati all'Atac a prendere uno stipendio.
Festeggia Mafia capitale che potrà riprendere i propri affari senza ulteriori rotture di palle. Festeggiano i corrotti e i corruttori, i ladri di denaro pubblico, i palazzinari, i commercianti abusivi e gli abusivi di ogni tipo, i cementificatori delle spiagge di Ostia, quelli che fanno i soldi con le megadiscariche e il business dei rifiuti. Il bestiario che - indisturbato - ha sempre infestato Roma, con amministrazioni di ogni colore.

MARINO CHE NON SAPEVA COMUNICARE



MARINO, CHE NON SAPEVA COMUNICARE (e l'insolita loquacità dei ristoratori romani)


di Enrico Quarto
Andando a memoria, non si ricordano casi di un uomo pubblico che sia riuscito a raccogliere intorno a sé una tale unanimità come Marino. In negativo, certo, ma pur sempre unanimità. Se non gli è riuscito il miracolo di rimettere in sesto la capitale, perché, dopo i sindaci che lo hanno preceduto, un miracolo ci voleva, glie n'è riuscito un altro, meno vantaggioso per i cittadini ma non meno difficile da compiere, quello di mettere d’accordo tutti.

giovedì 8 ottobre 2015

SETTIMANA DI MOBILITAZIONE STOP TTIP



10-17 ottobre, settimana di mobilitazione #stopTTIP #stopTISA #stopTPP #stopCETA
Pubblicato il 7 ott 2015
10 – 17 ottobre 2015
SETTIMANA di MOBILITAZIONE
#STOPTTIP #STOPTISA #STOPTPP #STOPCETA

NO al TTIP
NO alla privatizzazione dei servizi
NO al cibo spazzatura
NO alla deregolamentazione
NO all’austerità

ROMPIAMO IL MURO DEL SILENZIO
 Non perdiamo l’occasione di essere ancora una volta protagonisti della STORIA

MSF: IL SILENZIO DOPO LE BOMBE

Parla Msf: il silenzio dopo le bombe. «Grazie Rifondazione».

Loris De Filippi, oggi Presidente di Medici Senza Frontiere in Italia è una persona nota a chi segue da noi tanto le tematiche internazionali quanto alcune questioni di disagio in Italia. Più di 11 anni fa denunciava la violenza degli allora Cpt (oggi Cie) per migranti e poi le condizioni di sfruttamento nei campi, sempre dei lavoratori immigrati, soprattutto nel Meridione. Impegnato direttamente in numerose aree di crisi, da Haiti all’Indonesia dello Tsunami, alla Siria alla Repubblica Centrafricana, oggi coordina un po’ tutte le attività dell’organizzazione premiata con il Nobel per la Pace nel 1999. Lo raggiungo che è ancora sconvolto e indignato per il criminale bombardamento effettuato da mezzi della Nato sull’ospedale afgano di Kunduz e che è costato la vita a 22 persone, numerosi i feriti, praticamente distrutto il complesso ospedaliero. E ovviamente è di questo ma non solo che vuole parlare.

RIFONDAZIONE COMUNISTA – A MILANO UNA LISTA UNITARIA E AUTOMA DAL PD – NO ALLE PRIMARIE DI CENTRO SINISTRA



RIFONDAZIONE COMUNISTA – A MILANO UNA LISTA UNITARIA E AUTOMA DAL PD – NO ALLE PRIMARIE DI CENTRO SINISTRA – PROSEGUIAMO LA CONSIGLIATURA

Il PRC avanza per le elezioni 2016 la proposta di costruzione di una lista elettorale unitaria, autonoma ed alternativa al PD per il Comune di Milano, no alla partecipazione delle primarie di centro sinistra, proseguiamo l’attuale consigliatura in linea con gli obbiettivi indicateci nel 2011 dai cittadini ed elettori milanesi.

Il Comitato Politico Federale del PRC riunitosi il 6 ottobre 2015, dopo un lungo e articolato dibattito:

“Il PRC propone alla sinistra organizzata milanese (SEL, Altra Europa con Tsipras, Possibile, ACT) e tutte le rappresentanze collettive e associative, alle personalità della sinistra sociale, sindacale e di movimento, di avviare insieme un percorso per far nascere una lista elettorale unitaria autonoma ed alternativa al PD per il Comune di Milano. Una lista non sommatoria dei soli proponenti e sigle, perché basata sull’autonomia dei singoli partecipanti/aderenti e nella sovranità delle decisioni localmente prese. Auspichiamo che la nascita della lista della sinistra milanese, possa elaborare insieme ai cittadini/e, ai militanti della sinistra sociale e politica, nei quartieri e future municipalità milanesi, un proprio programma/progetto per la città di Milano e municipalità. Una nuova proposta di qualità politica per la città di Milano, che parli innanzi tutto ai quanti oggi si sentono senza rappresentanza….”

lunedì 28 settembre 2015

ITALIA: SALARI IN DEFLAZIONE



Italia, salari in deflazione. Perché siamo (quasi) gli unici in Europa a tagliare gli stipendidi

 Alberto Magnani - da Il Sole24ore del 23 settembre 2015

Cipro, Grecia, Italia. Cosa accomuna i tre Paesi? Sono gli unici dell'Europa a 28 ad aver registrato una diminuzione di salari e stipendi per ora lavorata nel secondo trimestre 2015: -0,2% in Italia e -1,2% a Cipro, mentre Atene (in assenza di numeri precisi sulle retribuzioni) si aggiudica il più brusco calo del costo del lavoro su scala continentale (-2,9%). Una “deflazione salariale” che contrasta con i rialzi registrati per l'Euro-zona (+1,9%) e l'Unione Europea (+2,1%), dal Regno Unito (+2,6%) alla Germania (+3,4%). La fotografia è emersa dalle ultime statistiche del Labour Cost Index, l'indice dei costi del lavoro dell'Eurostat.

Un calo a tutta linea
L'indicatore, calibrato sul breve termine, cerca di inquadrare le spese sostenute dalle aziende con il calcolo del rapporto tra costo del lavoro e totale di ore lavorate. La dinamica da trimestre a trimestre è poi individuata da due fattori principali, cioè stipendi e salari (wage and salary costs, o Wag) e “costi non salariali” (non wage cost, come le tasse a carico delle aziende). Gli elementi concorrono al risultato finale, ma non si muovono su livelli identici. Nell'ultimo trimestre, ad esempio, salari e stipendi sono cresciuti dell'1,9% contro lo 0,4% dei costi non salariali nell'Euro-zona, mentre nel resto dell'Unione Europea il rapporto si è fissato su un +2,1% nelle retribuzioni contro l'1,1% di spese «diverse dalle retribuzioni».
L'Italia ha registrato una flessione generale dello 0,4% nei costi del lavoro che si riflette in un calo dell'1,1% nei fattori diversi dalla retribuzione e, appunto, un taglio dello 0,2% in busta paga. Il trend è omogeneo, tra i settori sotto la lente dell'Eurostat: nel secondo trimestre dell'anno, stipendi e salari sono scivolati a -0,1% nell'industria (Euro-zona a +2,4%, Unione Europa a +2,3%) e -0,5% nelle costruzioni (1,5% nei paesi dell'area euro, 2,3% nel resto d'Europa), restando pressoché invariati solo nei servizi: 0,2% contro il +2% dell'Euro-zona e il +2,3% dell'Unione Europa.

domenica 27 settembre 2015

TORINO: COSTRUIRE UNA ALTERNATIVA AL PD E A FASSINO



A Torino il Comitato Politico del Prc lavorerà per costruire una alternativa al Pd e a Fassino

Il Comitato Politico Provinciale di Rifondazione Comunista di Torino, nella sua riunione di ieri sera, ha approvato  un ordine del giorno per “dare vita, in stretta relazione con tutte le soggettività politiche della sinistra e  movimenti sociali vari, a  liste unitarie della sinistra in alternativa al Pd in tutti i principali Comuni che vanno al voto nella primavera dell’anno prossimo”.
In particolare nell’ordine del giorno si fa riferimento  al rinnovo  dell’amministrazione comunale di Torino e alla “necessità di costruire una alternativa alle politiche liberiste di Fassino”. Il voto del Comitato Politico di Rifondazione è stato unanime. Già l’anno scorso Rifondazione Comunista, unitamente ad altre forze, si era adoprata per presentare alle regionali una lista alternativa al Pd e a Chiamparino. Secondo Ezio Locatelli, segretario provinciale nonché membro della segretaria nazionale di Rifondazione Comunista: “una scelta giusta, quella delle regionali, necessaria pur sapendo di dover scontare le difficoltà di una parte della sinistra a tagliare il cordone ombelicale con il blocco di potere e le convenienze che ruotano intorno a Chiamparino”. Prosegue Locatelli: “oggi siamo in una condizione molto diversa. Si è allargata la consapevolezza che con il Pd di Renzi e della coppia Fassino-Chiamparino non c’è più alcun margine per il perseguimento di  politiche sociali, partecipative, di tutela dei beni pubblici, di salvaguardia dei diritti dei soggetti più deboli. Le politiche portate avanti, che hanno come esplicito riferimento il modello Renzi-Marchionne, sono di segno contrario. Il superamento delle divisioni a sinistra, la composizione di uno schieramento unitario comprensivo di movimenti, associazioni, pezzi di società civile, di mondo del lavoro può davvero diventare punto di riferimento per una alternativa in città ”.   Rifondazione Comunista lavorerà in questa direzione.
Torino, 25 settembre 2015

ANTIFASCISMO: SOLIDARIETA' A SAVERIO FERRARI

Antifascismo – Ferrero (PRC): Solidarietà a Saverio Ferrari per le vili minacce ricevute

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea:
“Esprimo la solidarietà di tutta Rifondazione Comunista al compagno Saverio Ferrari di fronte alle minacce di aggressione provenienti da settori dell’estrema destra. Evidentemente l’impegno antifascista e il lavoro di inchiesta e informazione di Saverio danno fastidio. Attraverso libri, articoli, interventi e le attività dell’Osservatorio sulle nuove destre Saverio tiene i riflettori accesi su quel che si muove nelle aree del neofascismo.
Conosciamo il rigore e il sapere accumulato in tanti anni di Saverio e quindi invitiamo chi ha il dovere di tutelare la libertà e la sicurezza dei cittadini a non sottovalutare l’allarme.
Rilanciamo quindi il messaggio scritto oggi da Saverio:

C’È CHI PENSA A UNA SPEDIZIONE PUNITIVA NEI MIEI CONFRONTI 
Sono stato informato, per la seconda volta in poco tempo, che si sta preparando in ambienti dell’estrema destra milanese un’aggressione nei miei confronti. La fonte è attendibile, più volte ho avuto modo di verificarla. Mi ha anche fatto presente le modalità e il nome dell’organizzatore. L’intenzione sarebbe quella di utilizzare stranieri prezzolati e magari far passare la cosa come una vicenda dai contorni poco chia ri. Mi vedo costretto a denunciare il tutto con queste modalità non potendo ovviamente disporre di riscontri oggettivi per una denuncia penale.
Il nome dell’organizzatore e i dei mandanti li consegnerò a più persone di mia fiducia, oltre che al mio avvocato. Nel caso mi succedesse qualcosa sapranno che fare.
Saverio Ferrari
Osservatorio Democratico Sulle Nuove Destre